25/06/2015 - 18:00

Presentato a Bruxelles il "Green&Circular Economy Alliance®"

Piattaforma internazionale per mettere insieme esperti cross economia finanza, ambiente, energia, regulatory e realtà leader in differenti segmenti industriali (real estate, infrastrutture, gdo, agricoltura, industria, ict, etc), per lo sviluppo di progetti ad alto contenuto di innovazione tecnologica e finanziaria in un'ottica di circular economy (energy efficiency, re-use e up-cycle). Risparmi potenziali per 630 miliardi di euro all'anno per il settore industriale, riduzione di gas serra del 70% al 2030 e incremento annuo del 4% di PIL, grazie ad un uso efficiente delle risorse a livello europeo.
Promuovere un nuovo modello di economia ad "alta efficienza", dove tutte le attività produttive siano organizzate in modo più efficiente e sostenibile, nel quale i sottoprodotti mantengano il loro valore aggiunto il più a lungo possibile, attraverso il riutilizzo e il riciclo degli scarti di filiera. E' questo l'obiettivo del Green&Circular Economy Alliance® Officinæ Verdi, iniziativa che prende avvio oggi a Bruxelles con un ciclo di incontri alla presenza dei rappresentanti delle Direzioni Generali Clima, Ambiente, Energia, Ricerca e Innovazione, Politiche regionali e urbane della Commissione Europea. L'Italia è uno dei Paesi dell'Unione Europea dove il costo dell'energia è più alto. A farne le spese sono soprattutto le imprese, che pagano l'elettricità il 45% in più rispetto ai loro competitor europei (dati Eurostat 2014, rapporto Italia - EU 28). Va un po' meglio per le famiglie, che tra gas e luce spendono per l'energia un 21% in più rispetto alla media europea (elaborazione Officinæ Verdi su dati Eurostat 2014).

Secondo quanto emerso oggi in occasione della presentazione della Relazione annuale dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, nel 2014 l'incremento delle misure per l'efficienza energetica ha generato in Italia un risparmio sulla spesa energetica di 2,7 miliardi €, di cui 1,6 mld € a vantaggio delle piccole e medie imprese. Un passo importante per il nostro Paese, ma c'è ancora molto da fare. Basti pensare che, secondo stime del Politecnico di Milano (Energy Efficiency Report 2013), il risparmio potenziale grazie allo sviluppo di misure per l'efficienza energetica ammonta a circa 33 miliardi €/anno. Un uso più efficiente delle risorse lungo l'intera catena di valore potrebbe, secondo la Commissione Europea, ridurre il fabbisogno di fattori produttivi materiali del 17 - 24% entro il 2030, con risparmi per il settore industriale dell'ordine di 630 miliardi di euro l'anno, una riduzione di emissioni di gas serra del 70% al 2050 (stima Club of Rome 2015) e un incremento del 4% annuo di PIL.

"C'è bisogno di un paradigma economico nuovo, focalizzato sull'innovazione tecnologica per il recupero di efficienza non solo energetica - ha dichiarato Giovanni Tordi Amministratore Delegato Officinæ Verdi, Energy Efficiency Investment Group di UniCredit nato dalla JV con WWF, in cui è recentemente entrato Prelios SpA leader italiano ed europeo nel settore del real estate e dei servizi immobiliari - perché quello che abbiamo conosciuto negli ultimi 150 anni di vita industriale ha prospettive di crescita insostenibili: basti pensare che, secondo stime Università Bocconi di Milano, al 2020 saranno utilizzate 82 miliardi di tonnellate di materie prime, il 30% in più rispetto ai livelli attuali, e che i consumatori entro il 2030 aumenteranno di 4 miliardi. L'unica possibilità di ridurre le emissioni di gas serra e rallentare la spoliazione delle risorse naturali è rappresentata da processi di produzione e modelli di consumo sostenibili, ottimizzazione della gestione di fine vita dei prodotti attraverso il recupero e riciclo affinché le risorse rimangano all'interno del sistema economico. Per questo abbiamo lanciato da Bruxelles il progetto Green&Circular Economy Alliance® con il quale intendiamo promuovere e diffondere un nuovo modello produttivo "trasversale", con un focus prioritario sull'energia, sui sistemi efficienti di utenza e sullo sviluppo delle smart grid, in piena coerenza con le politiche comunitarie".

Il progetto sviluppato da Officinæ Verdi vedrà la partecipazione di partner leader nei rispettivi settori, tra questi lo Studio Legale Grimaldi che, grazie alla sua consolidata presenza a Bruxelles e all'esperienza nel settore energetico, seguirà le implicazioni normative e finanziarie del progetto: "il Green&Circular Economy Alliance® rappresenta una splendida opportunità: la regolazione europea e nazionale, così come le ingenti risorse finanziarie disponibili a livello europeo e nazionale, possono essere utilizzate per assicurare una crescita economica sostenibile e durevole. Inoltre il settore energetico è quello che può vedere il reale sviluppo di una partnership pubblico-privata idonea ad innovare e a costituire il nuovo paradigma economico delle politiche europee" ha commentato Francesco Sciaudone, founding partner dello Studio Grimaldi.

Officinæ Verdi ha recentemente pubblicato il suo Sustainability Report: in due anni di operatività la società ha generato investimenti in efficienza energetica e green-tech per 93,4 milioni di euro, supportando operazioni in Italia e in Europa, dove è presente in qualità di advisor della Commissione su progetti Smart Cities (R2Cities, RemoUrban), con la prospettiva di sviluppare e strutturare un approccio di green&circular economy applicata e far crescere efficienza energetica, produzione distribuita, innovazione tecnologica. L'impatto sociale e ambientale della attività di Officinæ Verdi nel 2013-2014 si può riassumere con pochi numeri: 3.748 green jobs diretti e indiretti generati lungo tutta la filiera e 391.906 t CO2 evitate grazie agli investimenti effettuati e agli asset gestiti dalla società, per un valore di poco al disotto 1Mld€.
Tommaso Tautonico
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