09/05/2015 - 10:52

Politica energetica nazionale: ministro Guidi su rinnovabili ed upstream. Ecco a che punto siamo

La promozione delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica rientrano tra le priorità di azione del governo, anche a lungo termine. Per questo, occorre rafforzare gli elementi di razionalità, coerenza e organicità nelle nostre politiche di incentivazione.
Ad affermarlo è stato il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, rispondendo nell'Aula di palazzo Madama a alcune interrogazioni sulle iniziative che il governo intende mettere in atto in materia di energia, relative in particolare ad energie rinnovabili e ad attività estrattive. 
 
Per il fotovoltaico, il tetto di 6,7 miliardi di euro annui è stato raggiunto a giugno 2013, quindi dal successivo luglio 2013 non sono più disponibili, per questa tecnologia, incentivi tariffari espliciti. Per le altre fonti, che verranno presto disciplinate con un nuovo decreto, il tetto, come è stato ricordato, è fissato in 5,8 miliardi di euro l'anno. Attualmente il contatore del GSE indica 5,7 miliardi di euro l'anno. Entro il mese di maggio il ministero emanerà un nuovo provvedimento che riutilizzi a favore del settore le risorse che si rendano via, via disponibili. Si applicherà un meccanismo di calcolo che tenga conto del momento in cui i nuovi impianti accedono effettivamente agli incentivi e comunque nel rispetto del tetto massimo di 5,8 miliardi. Sarà, quindi, emanato un decreto nel quale saranno adottate modalità selettive di allocazione delle risorse, basate sulle maggiori ricadute sul sistema produttivo e sulla promozione delle tecnologie maggiormente innovative, ha continuato il ministro.
 
Il nuovo provvedimento, dunque, servirà a dare continuità di sostegno fino alla fine del 2016. Nel frattempo il governo inizierà a lavorare per definire le regole per il periodo dal 2017 al 2020. Questa ripartizione in due fasi è necessaria  per conformarsi alle linee guida europee sugli aiuti di Stato in materia d'energia e ambiente, che specificano non solo le modalità con le quali sostenere le energie rinnovabili, ma anche i tempi entro i quali adeguarsi ai nuovi principi che l'Italia condivide, ha spiegato la Guidi. 
 
Il ministro si è poi soffermato sull'energia idroelettrica e sulla necessità di salvaguardare al massimo questa fonte energetica e ha ribadito il massimo impegno del governo sulla regolamentazione del settore. Il sostegno che il governo garantisce allo sviluppo delle fonti rinnovabili non è solo di natura finanziaria, ma riguarda anche il tema delle semplificazioni. Le procedure di qualifica sono state superate da tempo da altre procedure di accesso agli incentivi. Anche in questo caso il Mise emanerà presto un decreto volto a semplificare radicalmente le procedure per i pannelli solari di potenza inferiore a 20 chilowatt, attraverso la compilazione di un modello unico, ha continuato la Guidi. 
 
Quanto ai sistemi efficienti di utenza, i cosiddetti Seu, il decreto competitività stabilisce che gli oneri generali di sistema per le configurazioni di autoproduzione e autoconsumo vangano determinati facendo esclusivo riferimento al consumo di energia elettrica dei clienti finali o a parametri relativi al punto di connessione. Dunque, dal punto di vista formale si ritiene che l'Autorità per l'energia, peraltro in un documento di consultazione, stia operando delle valutazioni nell'ambito dei parametri definiti dalla legge. Ma vi è una ulteriore ragione, forse ben più profonda e non formale, per tale previsione di legge: ragionando al limite, se tutti i consumatori si autoproducessero l'energia di cui hanno bisogno e se il pagamento avvenisse solo in base al consumo di energia, tutti sarebbero esenti e nessuno pagherebbe i costi di mantenimento e di sviluppo della rete e gli stessi oneri di sistema, e ciò a dispetto delle ovvie esternalità positive derivanti dall'esistenza e dal mantenimento in esercizio della rete, ha detto il ministro. 
 
Il rappresentate del governo si è poi soffermato sulla strategia europea di promozione della sostenibilità, che passa anche per l'integrazione dei mercati. Tra i progetti di interesse del nostro Paese sono particolarmente rilevanti i progetti di interconnessione elettrica sviluppati da Terna, rispettivamente con la Francia e con il Montenegro. In ogni caso l'impegno italiano si iscrive pienamente nello sforzo europeo di favorire la decarbonizzazione dell'economia
 
Infine, con riferimento ai biocarburanti, l'Italia non solo è in linea con gli obiettivi europei, ma, anche grazie ai decreti adottati tra la fine dell'anno scorso e l'inizio del 2015 dal Mise si è recentemente dotata di una disciplina addirittura all'avanguardia al livello europeo, che fissa target sfidanti e valorizza i biocarburanti avanzati. Per quanto riguarda la ripresa delle attività estrattive, certamente il governo ha voluto dare un deciso impulso a tale ripresa, rafforzando al contempo le garanzie sulla protezione e la qualità dell'ambiente. Se escludiamo i grandi produttori del Mare del Nord, l'Italia occupa il terzo posto per riserve certe di petrolio e il quarto per riserve certe di gas naturale dell'Europa, ha aggiunto ancora il ministro. 
 
Il cosiddetto Sblocca Italia va nel senso di razionalizzare la disciplina in materia di sfruttamento del sottosuolo, garantendo nel contempo sostenibilità delle attività di esplorazione e produzione delle infrastrutture, con particolare riguardo alla tutela dell'ambiente e alla salute e sicurezza dei lavoratori. Lo sfruttamento delle risorse minerarie è naturalmente anche una importante fonte di gettito fiscale. A questo proposito, il ministero vede con favore anche iniziative volte ad assicurare maggiori risorse alle misure di contrasto al dissesto idrogeologico. L'attenzione all'impatto ambientale delle attività upstream sarà comunque ulteriormente rafforzata con il recepimento della direttiva sulla sicurezza offshore. Il testo di recepimento della direttiva è sostanzialmente pronto e sarà adottato nei tempi previsti, ha precisato Giudi. 
 
Naturalmente, in questo senso il governo ha inteso anche ulteriormente rafforzare la sicurezza in mare, nello svolgimento delle operazioni in materia di idrocarburi, stabilendo dei requisiti comuni a tutti i Paesi dell'Unione europea, per prevenire gli incidenti gravi legati a queste operazioni e limitarne le conseguenze. Lo schema del decreto legislativo di recepimento prevede il coinvolgimento diretto, nella gestione della sicurezza, delle istituzioni italiane che, in base alla normativa nazionale vigente, sono competenti in materia e preposte naturalmente allo svolgimento dei compiti previsti dalla direttiva.
 
Sempre in relazione alla sicurezza delle attività estrattive, il ministero ha ritenuto di dover procedere anche e tempestivamente alla messa a punto delle linee guida per un sistema di monitoraggio avanzato ed integrato. Queste linee guida potranno essere applicate, anche attraverso opportuni adattamenti, anche a tutte le attività antropiche che interessano grandi bacini artificiali, attività geotermiche, stoccaggio sotterraneo di CO2, estrazioni minerarie e, più in generale, attività di sottosuolo anche a mare. 
Rosamaria Freda
autore