01/01/2013 - 01:00

PIU' RICICLO PER I METALLI

Si riciclano i metalli delle applicazioni industriali. E quelle contenute negli apparecchi elettronici?
 

L'80% dei prodotti che contengono piombo vengono riciclati, soprattutto le batterie, così come oltre la metà dei componenti in ferro e i principali componenti dell'acciaio, ma anche  la maggior parte dei metalli preziosi (platino, oro, argento). Ma mentre l'oro delle applicazioni industriali viene riciclato all'80-90%, quello per i prodotti elettronici non raggiunge il 15%. Il resto dei metalli invece, a livello globale, sostanzialmente non si ricicla, inclusi materiali come l'indio (impiegato in seminconduttori), le luci al led, lastre mediche e apparecchi fotovoltaici. 

E' quanto emerge dall'ultimo rapporto Unep che ha analizzato il livello di riciclo di 60 metalli. Secondo lo studio, meno di un terzo dei metalli studiati ha un tasso di riciclo a fine vita di oltre il 50%, mentre per 34 la quota scende a meno dell'1%.

Gettando i metalli, le economie mondiali non considerano gli importanti benefici ambientali e aumenta inoltre la possibilità di rimanere con poche risorse. Se non abbiamo subito disponibili questi materiali a prezzi ragionevoli, gran parte della tecnologia moderna non avrà più modo di esistere". 
Incoraggiare il riciclo di vecchi prodotti di elettronica e sostenere la gestione dei rifiuti sono le raccomandazioni dell'Unep.

"A dispetto degli sforzi significativi - afferma lo studio - in tanti paesi e regioni, diversi tassi di riciclo di metalli è basso in maniera scoraggiante e una 'societa' del riciclo appare solo una speranza lontana".

Tutto ciò alla luce di stime che dichiarano che costa meno riciclare i metalli che il lavoro di estrazione, che dal punto di vista energetico risulta essere molto caro.

A questo bisogna aggiungere che i metalli sono interamente riciclabili. Riciclandoli si avrebbero una serie di vantaggi che vanno oltre il risparmio energetico ricorrendo meno alle onerose operazioni di estrazione, e alla diminuzione del degrado ambientale riducendo consumi di energia e acqua, ma si potrebbe contribuire al miglioramento di un'economia verde efficiente e allo sviluppo di occupazioni "verdi".
 

 
Carla Paolucci
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