01/01/2013 - 01:00

Piemonte: gli scenari del fotovoltaico

Da Global Investment Energy Group: "Opportuno regolamentare e limitare l'utilizzo del territorio per garantire una crescita sostenibile del mercato fotovoltaico". Secondo gli esperti della società che opera nelle energie rinnovabili, per una crescita sostenibile del settore fotovoltaico è fondamentale utilizzo di terreni improduttivi e di recupero (ex cave/discariche).
Nel corso del 2009 il Piemonte si è affermato come una delle regioni più attive nel settore fotovoltaico italiano con ben 5.777 impianti installati per una potenza totale pari a 81,3 MW. La provincia più virtuosa è Torino dove sono stati installati il 3,25% degli impianti realizzati in Italia (per una potenza complessiva pari a 1,95% di quella nazionale); segue la provincia di Cuneo che ha segnato il 1,83% (per una potenza pari al 1,92%). (fonte: GSE) Come spiegato da Matteo Franceschetti e Matteo Mattia Gemignani, co-fondatori del gruppo Global Investment, "Lo sviluppo di impianti fotovoltaici in Piemonte, regione oggi considerata una delle frontiere del mercato fotovoltaico del nord Italia insieme a Lombardia e Veneto, potrebbe garantire, ove correttamente indirizzato e localizzato, un importante contributo all'abbattimento delle emissioni di CO2 nell'atmosfera assieme ad un sensibile aumento dell'occupazione sull'intera scala regionale".

Sulla regolamentazione dell'utilizzo del territorio per lo sviluppo di impianti fotovoltaici a terra, la Giunta Regionale Piemontese ha correttamente adottato un approccio volto a tutelare le zone agricole e le aree naturali protette nonché, in generale, i terreni soggetti a vincoli paesaggistici. E' pertanto fondamentale che gli operatori di settore concentrino le proprie installazioni su aree improduttive o di recupero quali cave o discariche dismesse, al fine di evitare il deturpamento di zone agricole produttive o zone protette da vincoli paesaggistici e territoriali, garantendo il rispetto del territorio e una crescita sostenibile dell'industria fotovoltaica piemontese.

Per raggiungere tale traguardo è però necessario che si disponga di indicazioni puntuali sull'esistenza, la localizzazione e la tipologia di queste zone di minor interesse paesaggistico affinché gli investimenti fotovoltaici vengano dirottati e concentrati su tali aree. Il team di Global Investment sottolinea come l'installazione di impianti fotovoltaici sia un'ottima opportunità per valorizzare il territorio recuperando aree dismesse e prive di interesse. Lo sviluppo del mercato fotovoltaico deve fondarsi sul rispetto di norme e limiti di natura ambientale che siano sostenibili.

Nonostante il crescente scetticismo in merito all'occupazione del suolo (di recente si sono costituite diverse associazioni che accusano il fotovoltaico di occupare il suolo produttivo italiano), è bene precisare che ai sensi del nuovo conto energia la potenza totale installata di progetti che beneficeranno dell'incentivo non potrà superare i 3.000MW; ne consegue che se si assumesse che tali progetti fossero tutti installati a terra e che il suolo occupato fosse esclusivamente agricolo, non sarebbero occupati più di 6.000 ettari, ovvero, lo 0,045% di tutta la superficie agricola nazionale e pertanto una frazione irrisoria se contestualizzata all'intera dimensione agricola nazionale.

Con la legge regionale 18/2010, art. 27, la Regione Piemonte introduce una moratoria relativa agli impianti fotovoltaici non integrati collocati in particolari aree individuate dalla norma stessa al fine di garantire il migliore allineamento alle linee guida nazionali. Fino all'emanazione delle linee guida nazionali le regioni del nord hanno saputo gestire con più chiarezza, rispetto a numerose regioni del sud Italia, il quadro normativo di riferimento per il rilascio delle autorizzazioni di grandi impianti fotovoltaici. Inoltre, la chiarezza e la rapidità di tali procedure hanno agevolato una maggiore specializzazione degli uffici competenti presso la pubblica amministrazione. La semplificazione dell'iter autorizzativo per la realizzazione e l'allaccio alla rete degli impianti, oltre che per l'accesso ai meccanismi di incentivazione, rimane la condizione indispensabile per garantire la crescita di questo settore e le linee guida nazionali sono volte a ricoprire proprio questo compito.
Tommaso Tautonico
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