05/07/2024 - 10:21

Pesca: per il 2024 finite le risorse del Mediterraneo

Nel Mediterraneo il 58% degli stock ittici è sovrasfruttato. Il nostro è il secondo mare più sovrasfruttato al mondo. Promuovere un consumo responsabile è fondamentale per ridurre la pressione di pesca e supportare anche e un ecosistema marino più resiliente al cambiamento climatico.

stock ittici sovrasfruttati

Dall’8 al 12 luglio si svolgerà a Roma la 36esima edizione del Comitato per la Pesca della FAO (Committee of Fisheries, COFI), il più importante forum intergovernativo globale in cui i paesi membri della FAO si incontrano per discutere di temi che riguardano pesca e acquacoltura. Il WWF, con la sua campagna Our Future, ricorda che questo evento coincide con la ricorrenza del "Fish Dependence Day", quel momento in cui l’Europa esaurisce virtualmente l’equivalente della produzione annua interna di pesce, molluschi e crostacei. Con ben il 58% degli stock ittici sovrapescati, il Mediterraneo è il secondo mare più sovrasfruttato al mondo (contro il 37,7% degli stock ittici sovrasfruttati a livello globale), condizioni acuite dagli altri impatti cui è soggetto l’ecosistema marino, in primo luogo il cambiamento climatico.

Se nei primi sei mesi dell’anno avessimo consumato solo risorse dei nostri mari, da luglio alla fine dell’anno queste non sarebbero più disponibili e l’Europa dovrebbe ricorrere alle importazioni per sostenere la crescente richiesta dei consumatori. La domanda europea di prodotti ittici è infatti troppo alta: ogni cittadino europeo consuma in media circa 24 chili di pesce l’anno, e gli italiani superano la media con i loro 31,21 chili di pesce pro capite l’anno. In Italia, il Fish Dependence Day mostra l'impatto devastante dei consumi eccessivi sugli stock ittici del Mediterraneo, con una domanda sempre più in aumento da parte dei consumatori, soprattutto nel periodo estivo, che alimenta una pesca eccessiva. Le specie più colpite includono il nasello, la sardina, i gamberi (viola e rosa) e la triglia di fango. Questa situazione è ulteriormente aggravata dalla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), che mette a rischio gli ecosistemi marini e le economie locali. Per questo il WWF richiama l'attenzione sull'importanza di comportamenti di consumo responsabili dei prodotti ittici.

Alle azioni umane si aggiunge un altro elemento che si fa sempre più sentire. La crisi climatica mette a rischio ben la metà della produzione mondiale di pesce, con gravi conseguenze per le piccole comunità che vivono di pesca. Il riscaldamento degli oceani sta riducendo le popolazioni ittiche, con alcune aree tropicali che potrebbero vedere una diminuzione fino al 40% entro il 2100. Anche nel nostro mare il cambiamento climatico sta causando effetti come: la tropicalizzazione del mare, con specie autoctone costrette a spostarsi a causa dell’aumento delle temperature e lasciare il posto alle specie invasive  (quasi 1.000 nuove specie invasive, di cui 126 specie ittiche, sono entrate nel Mediterraneo, causando riduzioni delle specie autoctone fino al 40% in alcune aree, per motivi di competizione o predazione); i  bloom di meduse, provocati da un mix di fattori tra cui l’eutrofizzazione del mare e la riduzione degli stock ittici; la diminuzione della capacità di immagazzinamento della CO2 dovuta alla riduzione delle praterie di posidonia. Impatti analizzati in maniera approfondita all’interno del report lanciato il mese scorso dal WWF “Il Respiro degli oceani”.

“Le evidenze scientifiche confermano come aumentando la protezione in aree chiave del Mediterraneo, gli habitat marini potrebbero riprendersi, gli stock ittici chiave essere ricostituiti e noi potremmo combattere al meglio l’impatto del cambiamento climatico- afferma Giulia Prato, Responsabile Mare del WWF Italia-. Ma anche ridurre il nostro consumo di pesce soprattutto per quanto riguarda le specie più sovrasfruttate, diversificando le nostre scelte di prodotti ittici è fondamentale per contrastare la pesca eccessiva, incoraggiare la transizione verso una pesca più sostenibile e supportare la resilienza dell’ecosistema marino. Il WWF Italia invita i consumatori a fare scelte di consumo responsabili, come contributo agli obiettivi di conservazione e tutela del nostro mare. Acquistare pesce adulto, locale e di stagione, meglio ancora, scegliere specie poco comuni, evitando quelle più sovrasfruttate, così da bilanciare la pressione sulle risorse marine, favorendo il mantenimento della biodiversità marina e la rigenerazione degli stock ittici".

Controllare l’etichetta del pesce che si vuole acquistare è fondamentale; verificare la provenienza e il metodo di cattura, e orientare la propria scelta verso stock in buone condizioni e pratiche di pesca meno impattanti, permette di muovere l’offerta del mercato verso una pesca più sostenibile. In questo contesto, risulta fondamentale accompagnare la pesca verso un percorso di sostenibilità, tracciabilità e trasparenza. Il WWF promuove una pesca più sostenibile a 360 gradi, lavorando con i pescatori locali, ricercatori, autorità e filiera affinché si pratichino attività di pesca più sostenibili in termini ecologici e socio-economici, con una migliore valorizzazione dei prodotti ittici sul mercato e una diversificazione delle attività e ha messo a disposizione dei consumatori una guida per aiutare all’acquisto del pesce, proprio sulla valutazione di questi parametri, e promuove anche l'educazione e la consapevolezza attraverso un gioco interattivo che esplora il consumo dei prodotti ittici e i loro impatti sul clima. Per saperne di più, ma anche per divertirti un po’ a scoprire gli effetti delle tue scelte sulla CO2, puoi visitare WWF Finprint.

Tommaso Tautonico
autore
Articoli correlati
  • Leggi
    15/12/2014 - 17:00
    Ambiente
    Fermiamo la pesca eccessiva e salviamo stock ittici in declino

    Al Consiglio dei ministri della pesca Ue riunito oggi a Bruxelles per concordare le quote di pesca per gli stock ittici dell'Atlantico e del Mare del Nord per il 2015, Greenpeace ha ricordato la necessità di garantire il recupero degli stock ittici in declino.

  • cassette polistirolo pesca
    Leggi
    16/02/2024 - 13:03
    Ambiente
    Eliminare polistirolo dalla pesca è possibile

    Il WWF testa alternative per eliminare il polistirolo dalle cassette per la pesca artigianale e pubblica un nuovo report che affronta il tema della plastica nel settore della pesca. Con 14.000 tonnellate l’anno, l’Italia ha il tasso di consumo più alto d’Europa nel settore ittico, ma solo una...

  • bicicletta riciclata
    Leggi
    03/06/2024 - 18:35
    Ambiente
    RCYL: la bicicletta realizzata in plastica derivante dal riciclo delle reti da pesca

    Si apre un nuovo capitolo della mobilità sostenibile: è già possibile ordinare RCYL, la bicicletta realizzata totalmente in plastica, per il 50% derivata dal riciclo delle reti da pesca. Con l'avviamento della produzione seriale presso lo stabilimento di Colonia (Germania), igus punta a immettere...

  • pesca sostenibile certificata
    Leggi
    05/11/2019 - 12:04
    Ambiente
    Cresce in tutto il mondo la pesca sostenibile certificata

    MSC - Marine Stewardship Council, organizzazione internazionale non profit responsabile del più importante programma globale di certificazione di sostenibilità ittica, pubblica il rapporto annuale relativo all’anno fiscale 2018-2019 “Lavorare insieme per oceani pieni di vita”.