17/12/2012 - 19:30

Parco Torcito: contenitore ambientale e culturale del Salento

Mercoledì 19 dicembre, alle ore 11.30, presso Parco Torcito a Cannole, il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone aprirà la cerimonia di consegna delle chiavi del Parco Torcito all'impresa Intini Source spa di Noci (Bari), neo-concessionaria per 18 anni del bene.
Interverranno, insieme al presidente Gabellone, la vice presidente e assessore provinciale alla Cultura Simona Manca, l'assessore alla Qualità del Territorio della Regione Puglia Angela Barbanente, il presidente della Commissione Ambiente della Provincia di Lecce Francesco Bruni, e l'amministratore Unico Intini Source spa Sergio Donadonibus. A distanza di 18 mesi dall'aggiudicazione della Gara bandita nell'Ottobre 2010 dalla Provincia di Lecce per la "valorizzazione delle potenzialità turistiche della Masseria Torcito", ottenuti tutti i pareri tecnici e le autorizzazioni sul progetto con il quale la Società Intini Source spa ha partecipato e si è aggiudicata il Bando, hanno avvio i lavori di riqualificazione del Parco. In linea con la tendenza europea di sperimentazione di partenariati pubblico-Privato (PPP) virtuosi per la gestione di beni ambientali e culturali di proprietà pubblica, la Provincia di Lecce, a mezzo di gara ad evidenza pubblica, ha individuato un soggetto privato che potesse adeguatamente restituire al Parco Torcito, dopo un periodo di lungo degrado e abbandono, il suo antico splendore e assicurarne la gestione per i futuri 18 anni.
La Concessione prevede la realizzazione di tre tipologie di intervento: riassestamento e tutela del Parco e dei suoi ecosistemi (opere di valorizzazione ambientale e prevenzione, opere di forestazione, interventi di miglioramento del bosco di pini, ripristino dei muretti a secco, ricostituzione della vecchia lecceta); valorizzazione a fini turistici del patrimonio storico e ambientale (realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili, aree di sosta, piste di servizio, sentieri natura); promozione delle potenzialità educative e didattiche in campo ambientale e naturalistico (realizzazione di un arboreto didattico, un centro di documentazione delle aree protette, segnaletica informativa). La Società Intini Source, poi, in aggiunta a questi interventi, garantirà alla Provincia, attraverso un ingente investimento proprio, il ripristino di tutti gli immobili e le Masserie presenti nel Parco, la realizzazione di un Parco Avventura e di percorsi ginnici, il miglioramento di tutte le aree esterne e la dotazione di una serie di infrastrutture tecnologiche indispensabili per una moderna fruizione del Parco (wi-fi, illuminazione, videosorveglianza, modalità educative interattive).

Parco Torcito, situato a circa 25 km da Lecce e 9 km dalla città di Otranto, si estende per una superficie di circa 203 ettari ed è caratterizzato da un bosco di pini di circa 112 ettari, costituito da un impianto di origine artificiale di circa 40 anni di età e da aree agricole produttive e incolte per il 20% dell'intera area. All'interno del Parco sono ospitati alcuni gruppi di edifici a rappresentare un antico villaggio di origine medioevale: un primo nucleo storico costituito dalla complesso "Masseria Torcito" (o Cerceto), tipica masseria fortificata del XII secolo, sviluppata intorno ad un ampio cortile centrale; un secondo nucleo, di più recente costruzione, detto "Masseria Piccinna" del XIX secolo, oltre a una serie di manufatti, tradizionalmente complementari all'attività agricola del passato, quali una cappella della fine del '700, una massiccia torre colombaia, una cisterna e un ampio frantoio ipogeo (trappito). "Per la Provincia oggi è un momento importante", dichiara soddisfatto il presidente Antonio Gabellone, "perché liberiamo un bene ambientale dal degrado e dall'abbandono per restituirlo al territorio e alle cittadinanze, trasformandolo in una importante realtà con centralità turistica, culturale ed educativa del nostro Salento. Parco Torcito è da sempre il cuore di un eco-sistema ambientale e culturale provinciale che aveva perso da tempo la propria funzione storica e una prospettiva che abbiamo, invece, fortemente voluto riassegnargli".

"La riqualificazione e gestione di Parco Torcito", spiega poi l'assessore Simona Manca, "è parte di una strategia politica vincente della Provincia di Lecce, che mira alla valorizzazione del proprio patrimonio architettonico, storico e ambientale, in partnership con gli investitori privati. Come è accaduto per l'Abbazia di Cerrate, affidata qualche mese al FAI, Fondo Ambiente Italiano, e al Castello di Acaya: non si tratta di privatizzare i beni pubblici, ma di sperimentare, in linea con gli orientamenti europei, nuove modalità di collaborazione pubblico-privato per assicurare a questi beni una corretta gestione e manutenzione, con il fine condiviso della valorizzazione". A sottolineare l'importanza dell' "operazione" è anche l'amministratore della Intini Source spa Sergio Donadonibus: "Per la nostra Società Parco Torcito rappresenta una sfida imprenditoriale e culturale significativa; da sempre, infatti, i beni ambientali e storici sono letti come un costo oneroso per le collettività e la loro gestione è spesso orientata alla sola tutela, senza considerarne le potenzialità culturali, turistiche, educative che custodiscono. Gli ecosistemi non possono essere reificati, ma devono dialogare maggiormente con i territori, con le culture e con i movimenti antropici che ne segnano l'identità. Nel rispetto del paesaggio ambientale e storico-architettonico, è possibile sperimentare nuove pratiche di contaminazione negli utilizzi di un Parco, così come avviene in molte esperienze del Nord Europa, favorendo la diffusione dell'arte, della cultura, della residenza, della partecipazione pubblica e comunitaria alla vita stessa del bene. Intendiamo trasformare Parco Torcito in un contenitore ambientale e culturale di pregio e altresì promuovere un modello virtuoso di governance partecipativa dei beni naturalistici, che sia un esempio non solo per il territorio provinciale, ma per l'intero Mezzogiorno, troppo spesso stigmatizzato proprio per la sua inefficienza in materia ambientale".
Marilisa Romagno
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