10/12/2012 - 16:00

Orti urbani: WWF "Coltiviamo la natura in città"

WWF e Grow the Planet scendono 'in campo' per coltivare cibo sano, stili di vita sostenibili e una biodiversità urbana che fa bene all'ambiente e alle città. Su www.oneplanetfood.info gli orti in casa, a scuola e in azienda, insieme a tecniche, ricette e segreti 4 stagioni. La survey in rete: su 174.526 conversazioni online, l'alimentazione sostenibile tra i temi più discussi. Nel mondo il 15-20% del cibo prodotto in città da 800 milioni di persone.
Nella giungla di cemento e asfalto di città sempre più grandi e inospitali, nasce una nuova squadra di paladini dell'ambiente che non solo protegge la natura, ma la coltiva! Prende avvio da giardini, terrazzi e davanzali di tutta Italia, la nuova partnership sugli orti urbani di WWF e Grow the Planet (community virtuale che ha reso "social" l'antica arte del coltivare la terra), sotto lo slogan "Coltiviamo la Natura in città". Perché, per il WWF, gli orti urbani non solo garantiscono cibo sano a chilometri zero, diffondendo stili di vita più sani e sostenibili (ottimi anche in tempi di crisi), ma soprattutto possono diventare una rete viva di aree verdi in grado di aumentare la biodiversità nelle nostre città, migliorandone la qualità ambientale e favorendo una ricchezza di natura e bellezza fatta di farfalle, cardellini, pettirossi, impollinatori preziosi come api e calabroni che vanno scomparendo, oltre a fiori, frutti e piante di ogni tipo. Uno strumento tanto più importante, se si considera che le città occupano il 2% delle terre emerse ma consumano il 75% di tutte le risorse, che entro il 2025 ospiteranno il 65% della popolazione mondiale e che nei prossimi 40 anni copriranno una superficie pari a tutta l'Europa occidentale, ovviamente a discapito di aree naturali e terreni agricoli.

Da oggi sulla piattaforma WWF One Planet Food dedicata all'alimentazione sostenibile, nasce la sezione speciale "Coltiviamo la Natura in città", un percorso a tappe realizzato insieme a Grow the Planet che per i mesi a venire offrirà indicazioni sempre nuove per avviare l'orto in tutte le stagioni e nonostante i limiti di spazio, i segreti per coltivare bio e sostenibile, spunti creativi per fare l'orto pensando all'ambiente utilizzando ad esempio materiali riciclati come lattine, pneumatici o sacchetti, consigli "d'autore" inaugurati oggi dal racconto e dagli acquerelli del fondatore del WWF Fulco Pratesi, e presto la nuova app per riconoscere, taggare e condividere la biodiversità del proprio orto. Insomma, tutto quello che serve a una community di coltivatori di natura, esperti o 'in erba', che sta crescendo nelle case, nelle comunità, nelle scuole e perfino nelle aziende, e che promette di essere sempre più "nutrita". Come dimostra l'indagine "Termometro della sostenibilità" condotta da WWF e Grow the Planet a partire da 174.526 discussioni spontanee su stili di vita sostenibili individuate attraverso blog e social network nell'ultimo anno e completate da un sondaggio su facebook, l'alimentazione è infatti uno degli ambiti in cui la tematica ambientale incide di più nelle vite quotidiane degli italiani tra 18 e 45 anni. Il 32,3% delle conversazioni registrate è legato al tema dell'alimentazione, a cui va aggiunto l'8,9% di conversazioni espressamente dedicate agli orti urbani (il 41% delle conversazioni riguarda i temi dell'abitare, includendo sia risparmio energetico che gestione dei rifiuti, il 16,9% la mobilità sostenibile come l'uso di bici e mezzi pubblici, mentre turismo e abbigliamento sostenibili interessano solo lo 0,3% delle conversazioni).

In particolare, il 45,5% degli utenti che parlano di cibo afferma di comprare solo ortaggi e frutta di stagione prodotta localmente (solo il 4,3% non tiene in conto questi fattori), il 35,7% preferisce il mercato al supermercato accanto a un 29,6% che frequenta direttamente farmer's market o produttori (il 34.7% non si stacca dal supermercato di fiducia), il 33,1% sceglie sempre prodotti biologici (il 52,3% bilancia per motivi di prezzo, mentre il 14,6% non crede al bio) e per il 61,7% a guidare la spesa sono l'origine garantita e la sicurezza dei prodotti, ancora più che gusto e sapore che interessa solo il 6,9%. Non è un caso dunque che il tema degli orti urbani sia sempre più diffuso e sentito: il 32% il campione ne ha già uno, per motivi che vedono in testa una maggiore qualità e salubrità del cibo, poi il divertimento e il risparmio economico e in ultimo l'aumento della biodiversità. Il 43% vorrebbe ma non ha spazio, il 15,3% non ha tempo, mentre solo il 3,4% non è interessato al tema. E ben il 79% del campione afferma di impegnarsi con gesti concreti per valorizzare la biodiversità anche in città. "Gli orti sono un modo sano per produrre il proprio cibo, una fonte di soddisfazione e benessere, ma anche un alleato fondamentale per aumentare la biodiversità urbana e migliorare la qualità della vita nelle nostre città, rafforzando l'azione contro il consumo di suolo che sta divorando paesaggi e suoli fertili - ha detto Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario del WWF Italia, che coltiva un orto sia in campagna che sul terrazzo della sua casa romana - Come piccoli gioielli di natura incastonati nel traffico e nel cemento, gli orti ci aiutano a purificare l'aria, a regolare il clima delle città, ad attirare animali bellissimi e preziosi, recuperando un rapporto quotidiano con la terra che è anche un'occasione sociale per giovani, adulti, anziani a tutti i livelli della società. Bastano pochi metri quadri in balcone o un davanzale in posizione assolata e l'orto è fatto!"
Tommaso Tautonico
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