13/01/2015 - 13:30

OGM, Pecoraro Scanio: "La direttiva UE va migliorata"

Oggi alla vigilia del voto in Parlamento Europeo si è tenuto l'incontro: "Italia Ogm Free e nuova direttiva UE" organizzato da Fondazione UniVerde, Cetri-Tires in collaborazione con il Gruppo Misto della Camera dei Deputati.
Sarà approvata domani a Strasburgo la nuova direttiva sugli organismi geneticamente modificati che consentirà agli Stati membri dell'Unione Europea di vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio. Ne hanno discusso durante l'incontro: Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde e già ministro dell'Agricoltura e dell'Ambiente; Angelo Consoli, Direttore Ufficio Europeo di Jeremy Rifkin, Cetri-Tires; Loredana De Petris, Presidente Gruppo Misto-SEL del Senato della Repubblica; Marco Contiero, Direttore politiche agricole di Greenpeace Europa; Claudio Malagoli, Professore Università di scienze gastronomiche e Colomba Mongiello, Gruppo PD della Camera dei Deputati e Vicepresidente Commissione Parlamentare dell'Inchiesta sui Fenomeni della contraffazione. "Serve subito una legge - ha spiegato Alfonso Pecoraro Scanio - che dichiari l'Italia libera da Ogm in agricoltura e una legge sull'etichettatura obbligatoria di tutti i prodotti alimentari che consenta ai cittadini di riconoscere e bloccare la diffusione dei cibi transgenici in Italia. Occorre usare al meglio la nuova normativa europea che consente un'autodeterminazione, anche se troppo limitata, ai singoli Stati. Intanto l'Italia diventi capofila di una forte azione per l'etichettatura e la totale tracciabilità dei prodotti alimentari: questa è una garanzia per gli agricoltori e per i consumatori".

Colomba Mongiello ha dichiarato: "Per noi l'obiettivo è la valorizzazione dell'origine dei prodotti agricoli. Un terreno di confronto, talvolta di scontro, con i Paesi dell'Unione Europea più inclini all'omologazione agroindustriale. L'esperienza avvalora la richiesta all'UE, giustamente avanzata da Slow Food, di inserire in etichetta l'eventuale utilizzo di OGM per consentire ai consumatori di scegliere consapevolmente come alimentarsi e suggerisce che anche la Commissione d'Inchiesta sulla Contraffazione si occupi di questo tema strategico, con audizioni qualificate e l'obiettivo di prevenire comportamenti scorretti e dannosi per il sistema agroalimentare italiano".

Marco Contiero di Greenpeace, associazione che non aveva accolto favorevolmente l'accordo siglato a dicembre 2014 ha spiegato: "C'è il rischio che la direttiva dia alle compagnie OGM un ruolo formale nel procedimento di messa al bando nazionale e che conceda un diritto legalmente debole. Al tempo stesso la normativa rischia di trasformarsi in un vero "cavallo di Troia" a livello europeo. Per questo è necessario che il Governo italiano intervenga con forza e chiarezza adottando una serie di proibizioni nazionali alla coltivazione di gruppi OGM, cosa espressamente prevista dalla normativa in oggetto".

Infine Loredana De Petris ha ribadito la necessità che: "L'Expo sia una vetrina per i Paesi liberi da OGM e non per le multinazionali e le industrie del biotech. L'Italia e la sua agricoltura hanno un grande riconoscimento a livello mondiale per i prodotti e le materie prime, il nostro modello agricolo va rilanciato in tutta Europa perché è il nostro punto di forza. Dobbiamo impedire che nell'opinione pubblica si diffonda confusione e lavorare per un buon recepimento della direttiva europea. Abbiamo tutto il tempo per rilanciare un bando nazionale che rivendichi la nostra politica agricola libera da OGM".
Tommaso Tautonico
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