01/01/2013 - 01:00

Nuovo rapporto Ipcc, non c'è limite alle rinnovabili

Le energie rinnovabili potrebbero soddisfare fino all'80% della domanda energetica mondiale entro il 2050, anche solo utilizzando il 2,5% del potenziale energetico disponibile e le tecnologie attualmente in uso. Tuttavia persistono forti barriere di ordine politico che impediscono di utilizzare interamente questo potenziale.
Questo è quanto emerge dal nuovo Rapporto Speciale sulle Energie Rinnovabili (SRREN) pubblicato dall'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite. Nell'elaborazione dei dati, uno degli scenari principali utilizzati è proprio quello prodotto da Greenpeace con Energy [R]evolution - un progetto in collaborazione con l'European Renewable Energy Council (EREC) e l'agenzia spaziale tedesca - nel quale si dimostra il potenziale delle energie rinnovabili sul lungo periodo.

"I dati del rapporto sono un invito ai governi ad avviare una radicale riorganizzazione delle loro politiche energetiche e a mettere le energie rinnovabili al centro dei loro piani di sviluppo. Con l'approssimarsi della conferenza internazionale sul clima (COP 17) di Durban in Sud Africa, è sempre più chiaro che il dovere dei governi è quello di essere all'altezza delle crescenti aspettative su questi temi" - ricorda Sven Teske, Direttore del settore Energie Rinnovabili di Greenpeace International e uno dei principali autori del rapporto. Le rinnovabili, al di là di falsi miti che ne vorrebbero nascondere il potenziale, possono rispondere alla crescente domanda energetica mondiale. Per questo i governi devono avviare la rivoluzione energetica predisponendo legislazioni favorevoli al loro sviluppo - afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia -. Purtroppo, per quanto riguarda l'Italia, stiamo andando controcorrente, ostacolando lo sviluppo delle fonti energetiche pulite. Speriamo che il monito che viene oggi dall'IPCC induca il nostro governo a radicali ripensamenti in materia di politica energetica".
Tommaso Tautonico
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