01/01/2013 - 01:00

Nucleare: una tassa a favore delle rinnovabili

In occasione di una visita alla centrale nucleare di Lingen (Bassa Sassonia), il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha annunciato che l’industria nucleare tedesca potrebbe dover pagare, oltre alla già prevista tassa sul combustibile nucleare, una seconda imposta per lo sviluppo delle energie rinnovabili, in caso di prolungamento della vita delle centrali nucleari.
"Non voglio usare la parola imposta - ha spiegato la Merkel - ma dobbiamo naturalmente pensare al modo in cui il settore contribuisce alle energie rinnovabili".
La tassa sul combustibile nucleare non sarà discussa prima della fine di settembre quando il governo presenterà la politica energetica per i prossimi decenni; se approvata, potrebbe portare nelle casse dello Stato 2,3 miliardi di euro l'anno.

L'idea di base è che gli operatori delle centrali nucleari, come la E.ON, la più grande utility del mondo, paghino una nuova tassa per ogni grammo di combustibile nucleare (uranio o plutonio) che utilizzano, secondo la bozza di legge resa pubblica a luglio dal ministero delle Finanze.

La tassa servirà così a ridurre il deficit di bilancio, mentre questo nuovo previsto contributo dovrebbe essere utilizzato per sviluppare il settore dell'energia verde.

La Merkel ha poi fatto intendere di essere favorevole al rinvio della chiusura delle 17 centrali nucleari attualmente in funzione in Germania, nonostante la decisione del precedente esecutivo di centrosinistra di chiuderli entro il 2021.
Lisa Zillio
autore