01/01/2013 - 01:00

Nucleare: nuova protesta di Greenpeace

Qualche giorno fa una trentina di attivisti di Greenpeace hanno bloccato l'ingresso dell'ambasciata italiana a Vienna. Quattro di loro sono saliti sul balcone principale stendendo lo striscione in tedesco "Stop alla follia nucleare di Berlusconi" e hanno attivato una sirena lampeggiante. Altri,invece, misurano la radioattività dell'area provvisti di contatori geiger.
"Berlusconi vuole tornare all'energia nucleare, ignorando la volontà dei cittadini italiani e austriaci. Il governo austriaco non fa nulla, lasciando le persone da sole con questa minaccia nucleare che incombe" afferma Niklas Schinerl, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace Austria, che chiede al ministro degli Esteri austriaco Spindelegger e al cancelliere Faymann di intervenire contro i piani di Berlusconi sul nucleare. Greenpeace chiede all'Italia di svelare i suoi piani nucleari.

Il governo italiano ed Enel hanno nascosto per più di un anno le loro ipotesi sui siti nucleari con la scusa della mancata creazione dell'Agenzia per il Nucleare. Sappiamo tutti che hanno già deciso ma, nonostante siano trapelate alcune voci isolate sui siti degli impianti, il governo italiano continua a mantenere il massimo riserbo. «Questo muro di silenzio che nasconde i siti degli impianti nucleari - commenta Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia - mostra chiaramente il timore di Berlusconi della reazione degli italiani».

Già l'anno scorso, Berlusconi aveva avviato le procedure legislative e la scelta delle autorità competenti per permettere il ritorno dell'energia nucleare in Italia. Chioggia, città del nord Italia, è considerata un probabile sito per gli impianti nucleari previsti. Chioggia si trova vicino a Venezia e alle famose spiagge di Lignano, Jesolo, Bibione e Caorle, nonché a soli 160 chilometri dal confine austriaco. Greenpeace ha già manifestato a Venezia sui rischi per il turismo che deriverebbero da una centrale nucleare a Chioggia. Uno studio commissionato da Greenpeace mostra la vulnerabilità di ampie zone dell'Italia, in particolare della pianura padana, che potrebbero subire gli effetti delle radiazioni nel caso ci fosse un incidente al reattore di un impianto nucleare a Chioggia.
Tommaso Tautonico
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