01/01/2013 - 01:00

Nucleare: l'abbandono costerebbe al Giappone piu' di 280 miliardi di dollari

Il Giappone dovrebbe investire circa 280 miliardi dollari entro il 2020, per passare all'energia eolica e solare a seguito del terremoto e lo tsunami avvenuto a marzo che ha scatenato la peggiore crisi nucleare degli ultimi 25 anni.
Il governo intende riprendere la sospensione dei reattori nucleari una volta che i controlli di sicurezza avranno termine, come riportato recentemente dal Primo Ministro Yoshihiko Noda, mentre circa il 70% dei giapponesi sono contro l'energia nucleare, e opterebbero piuttosto per le fonti energetiche alternative, nonostante i potenziali costi. Attualmente, solo il 20% della capacità nucleare del paese è in uso, con il resto dei reattori sotto esame per accertamenti di sicurezza a causa delle accresciute preoccupazioni pubbliche. L'energia solare ed eolica rappresentano solo l'1% del della produzione totale. In uno scenario di un passaggio ad un energia piu' sostenibile, che conterebbe un leggero aumento nella generazione di energia a gas, le lobby ambientali hanno proposto un aumento della capacita' eolica da 2,1 GW a 56 GW e della capacita' solare da 3,6 GW a 57 GW. Nel frattempo, il costo dell'energia elettrica dal solare dovrebbe diminuire con l'avanzare della tecnologia, cosi da diventare competitiva con i combustibili fossili. Greenpeace si aspetta che il Giappone tagli la propria capacità di produzione a carbone del 60% a 19,3 GW entro 10 anni e riduca la capacita' delle centrali alimentate a idrocarburi del 16%, e aumentare leggermente la produzione a gas.

fonte: energymarketprice.com
Tommaso Tautonico
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