30/01/2015 - 14:08

Nucleare, Iea-Nea: fondamantale per la decarbonizzazione del sistema elettrico

Mentre in Italia vanno avanti le procedure per la costruzione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, l'Iea lancia l'allarme: se si vuole fare sul serio con la decarbonizzazione della generazione elettrica non si può prescindere dal nucleare.
Nel rapporto congiunto messo a punto dell'International Energy Agency (Iea) e della Nuclear Energy Agency (Nea), intitolato "Technology Roadmap: Nuclear Energy 2015 Update", le due agenzie delineano i passi che saranno necessari per una futura crescita del nucleare a seguito del disastro di Fukushima e affermano che le prospettive per la fonte nucleare nel medio e nel lungo termine rimangono positive, nonostante l'impatto negativo che l'incidente giapponese ha avuto in molte Paesi.  
 
Tra il 2010 ed il 2013 la produzione elettrica da nucleare si è ridotta del 10% ma principalmente a causa di 48 reattori giapponesi tenuti fermi: la fonte nucleare è ancora la seconda fonte low-carbon di energia elettrica nel mondo, spiegano le agenzie. A fine dicembre 2014 erano operativi nel mondo 438 reattori per una potenza elettrica lorda complessiva pari a 396 GWe. I reattori in costruzione sono oggi 72, il numero più elevato registrato negli ultimi 25 anni. Se si vuole perseguire lo scenario di riduzione delle emissioni di CO2 più virtuoso (il 2DS, simile allo scenario 450) la potenza elettrica complessiva fornita da fonte nucleare dovrà raddoppiare entro il 2050, continuao l'Iea e la Nea. 
.
 "Alla IEA crediamo che ogni Paese debba decidere quale mix energetico è ottimale in base alle peculiarità nazionali. L'energia nucleare può svolgere un ruolo chiave nella decarbonizzazione del nostro sistema elettrico, fornendo una fonte stabile di elettricità baseload a basse emissioni di CO2. I suoi vantaggi in termini di riduzione delle emissioni di gas serra, la competitività della produzione e la sicurezza dell'approvvigionamento di energia elettrica rendono il nucleare un'importante tecnologia per un settore energetico sicuro, competitivo e sostenibile" ha affermato il direttore esecutivo Iea Maria van der Hoeven in occasione della presentazione del rapporto.
 
A proposito di decisioni prese dai singoli Paesi in materia di energia, e di nucleare in particolare,  in Italia i primi di gennaio la Sogin ha presentato la carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Il documento, messo a punto dalla società pubblica che si occupa dello smantellamento delle centrali nucleari nel nostro Paese (la Sogin appunto) è stato consegnato all'Ispra, l'istituto superiore per e la protezione e la ricerca ambientale, che ha elaborato (e diffuso lo scorso mese di giugno) i criteri da rispettare per l'individuazione delle zone piùù adatte ad ospitare l'infrastruttura. 
 
L'Ispra avrà ora due mesi di tempo per verificare i dati contenuti nella carta. Successivamente le informazioni dovranno essere consegnate al governo che avrà tempo ancora 30 giorni per i controlli necessari. Dovremmo quindi aspettare il prossimo aprile per conoscere i siti reputati idonei ad ospitare il deposito. 
 
Clicca qui per scaricare il rapporto messo a punto dalle due agenzie. 
Rosamaria Freda
autore