30/09/2014 - 15:19

Mobilità sostenibile, commissione Ue: punti di rifornimento "alternativi" in tutta Europa

Garantire l'esistenza, in tutta Europa, di punti di rifornimento per la mobilità alternativa dotati di standard comuni. E' quanto ha stabilito una nuova direttiva approvata dalla commissione Europea a cui dovranno aderire tutti gli Stati membri entro la fine del 2016.
"I carburanti alternativi sono fondamentali per migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, ridurre l'impatto del trasporto sull'ambiente e rafforzare la competitività dell'UE", ha dichiarato il vicepresidente della Commissione, nonché commissario ai Trasporti, Siim Kallas.
 
"Con queste nuove regole, l'Ue offre alle aziende la possibilità di investire in questo settore e di creare anche economie di scala. Gli Stati membri dell'Ue avranno a disposizione una serie di infrastrutture sui cui sviluppare la politica nazionale in questa direzione" ha aggiunto il commissario. 
 
Fino ad ora, secondo la commissione, il ricorso ai carburanti "alternativi" è stato frenato da tre elementi: l'elevato costo dei veicoli, il basso livello di conoscenza da parte dei consumatori, e la mancanza di punti di ricarica e stazioni di rifornimento. Si tratta di un circolo vizioso da cui è necessario - e possibile - uscire. 
 
Con il nuovo provvedimento gli Stati membri dovranno fornirsi di un'infrastruttura minima per l'uso di carburanti alternativi come l'elettricità, l'idrogeno e il gas naturale, nonché standard comuni a livello UE per le attrezzature necessarie e le informazioni dell'utente. Ma vediamo nel dettaglio cosa stabilisce il testo in relazione alle diverse fonti energetiche. 
 
Elettricità. La direttiva impone agli Stati membri di fissare obiettivi finalizzati alla creazione di punti di ricarica accessibili al pubblico, da costruire entro il 2020, in modo da garantire che i veicoli elettrici possano circolare almeno negli agglomerati urbani e suburbani. Gli obiettivi dovrebbero idealmente prevedere un minimo di un punto di ricarica per ogni dieci veicoli elettrici. Inoltre, la direttiva rende obbligatorio l'uso di un modello di spina comune in tutta l'Unione europea. 
 
Gas Naturale Liquefatto (GNL). Il gas naturale offre prestazioni equivalenti a quelle della benzina o del diesel con il vantaggio delle emissioni pulite. Per favorire lo sviluppo del GNL per il trasporto su strada, gli Stati membri devono garantire un numero sufficiente di punti di rifornimento accessibili al pubblico, con norme comuni (idealmente uno ogni 400 km,) da costruire entro il 2025. La direttiva richiede anche un minimo di copertura per garantire l'accessibilità di GNL nei principali porti marittimi. 
 
Gas naturale compresso (CNG). La direttiva impone agli Stati membri di garantire un numero sufficiente di punti di rifornimento accessibili al pubblico, con norme comuni, per consentire la circolazione di veicoli a metano, sia nelle aree urbane e sub-urbane (uno ogni 150 km) da costruire sempre entro la fine del 2025.
 
Idrogeno. La direttiva mira a garantire un numero sufficiente di punti di rifornimento accessibili al pubblico, con norme comuni, negli Stati membr entro il 2025.
 
Inoltre, la direttiva prevede che vengano fornite ai consumatori informazioni chiare sui carburanti che possono essere utilizzati da un veicolo, all'interno dei manuali foniti con le macchine,  presso le concessionarie e gli stessi punti di ricarica e rifornimento. Ma non è tutto. La direttiva prevede anche che ai consumatori vengano dati tutti gli strumenti per confrontare i prezzi dei carburanti alternativi con quelli dei carburanti convenzionali. Infine gli Stati membri sono tenuti a garantire la presenza di informazioni chiare e certe sulla posizione geografica dei punti di ricarica ricarica e rifornimenti 
 
Clicca qui per scaricare la nota (in inglese) della commissione Ue sul provvedimento.
Rosamaria Freda
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