03/04/2024 - 16:42

A Milano 300 sensori IoT monitorano l'inquinamento e lo stato di salute delle piante

Si è tenuta oggi a Palazzo Marino, alla presenza dell’Assessora all’Ambiente e al Verde Elena Grandi, la conferenza stampa per l’avvio ufficiale del primo progetto di ricerca sostenuto da Prospettiva Terra che vedrà, per i prossimi 18 mesi, 300 sensori IoT - Internet of Things, sviluppati da Stefano Mancuso e PNAT posizionati su altrettante piante di BAM - Biblioteca degli Alberi di Milano, progetto della Fondazione Riccardo Catella, Botanical & Cultural Partner di questa iniziativa.

 

sensori sugli alberi

PNAT- spin-off dell'Università di Firenze premiato da UNECE, UNIDO e Commissione Europea - in qualità di Science, Technology & Design Partner di Prospettiva Terra ha messo a punto, insieme a Stefano Mancuso, i sensori e i modelli di calcolo per dare “nuova voce” agli alberi. Grazie alla partnership con BAM i 300 sensori applicati sugli alberi del Parco in Portanuova potranno ottenere, in tempo reale, i dati dello stoccaggio di CO₂, della rimozione delle polveri sottili e della stabilità degli alberi. Quest’ultimo elemento è una novità assoluta nel panorama scientifico, dove la valutazione della stabilità è attualmente fatta prevalentemente tramite VTA, ovvero Visual Tree Assessment. I sensori saranno in grado, in particolare, di rilevare le frequenze di oscillazione della pianta nel tempo e di fornire preventivamente ulteriori dati utili per valutare il rischio di caduta o instabilità, rendendo più efficiente la gestione degli alberi urbani, a vantaggio della Pubblica Amministrazione.

Dalle prime rilevazioni risulta che gli alberi di BAM, monitorati dal progetto, hanno stoccato 101 tonnellate di CO₂ mentre, solo nei primi 3 giorni di aprile, hanno rimosso 570 g di sostanze nocive e si stima arriveranno a 71 kg in un anno.  Il miglioramento della qualità dell’aria, generato dagli alberi del parco, può raggiungere picchi del 25-30% rispetto ad un’area non alberata. In termini economici, invece, il beneficio che hanno generato è di circa €5.013,38. Questi e altri dettagli sono ora a disposizione della Pubblica Amministrazione e della cittadinanza (su www.prospettivaterra.com e www.bam.milano.it) per aiutare a comprendere il lavoro fondamentale che le piante svolgono per mitigare il micro-clima urbano, migliorare la qualità dell’aria e contrastare il cambiamento climatico.

Le aziende founder e tutti i partner del progetto, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, hanno firmato oggi il Manifesto di Prospettiva Terra per sancire l’impegno a adottare una nuova prospettiva che promuova la solidarietà e il mutuo appoggio tra diverse realtà come forza propulsiva di progresso. Attraverso lo studio delle piante, tra le quali troviamo alcune delle specie più longeve, si possono infatti imparare le più sorprendenti soluzioni per garantire la sopravvivenza della vita e un futuro felice per le persone e per il pianeta. La condivisione di questi principi da parte di istituzioni pubbliche, enti culturali, aziende private e cittadini potrà indirizzare le città del mondo verso una più diffusa consapevolezza dell’emergenza che devono essere in grado di fronteggiare e del ruolo che le piante potranno svolgere nella realizzazione di progetti finalizzati al benessere di ogni essere vivente.

Prospettiva Terra nasce da un’idea di Stefano Mancuso, Accademico, Professore universitario e divulgatore, e Marco Girelli, CEO di Omnicom Media Group Italia, agenzia leader nell’advertising, nel marketing e nei servizi di comunicazione a livello mondiale. Tra le realtà fondatrici di Prospettiva Terra ci sono McDonald’s, Henkel, Ricola, hanno aderito inoltre Acone Associati e Publitalia’80, media partner del progetto. Collaborano, inoltre, alla realizzazione del progetto: PNAT in qualità di Science, Technology & Design Partner, coordina gli aspetti tecnologici e l’elaborazione dei dati e Red Joint Film, in qualità di creative partner e APCO Worldwide come Communication Partner. Prospettiva Terra è un progetto senza scopo di lucro che vede la partecipazione di aziende, realtà no profit, comunità scientifica e istituzioni, che hanno deciso di supportare, anche economicamente, progetti di ricerca scientifica, innovazione e comunicazione volti ad affrontare il problema del riscaldamento globale. Il progetto rientra nel programma culturale di BAM virtuosa partnership pubblico-privata tra il Comune, Fondazione Riccardo Catella e COIMA, ecosistema unico nel cuore di Milano da sempre attento a progetti e pratiche di ricerca ambientale.

Dalla ricerca “Milanesi e sostenibilità ambientale, un confronto con i cittadini di altre metropoli del mondo”, elaborata dalla divisione Annalect di Omnicom Media Group, e presentata a Palazzo Marino, risulta chiaro che l’82% dei Milanesi è preoccupata per il futuro dell’ecosistema e condivide questa sensazione con gli abitanti di New York e Los Angeles, mentre le altre città europee analizzate (Londra, Parigi, Berlino) sembrano essere meno allarmate. Da Milano a Los Angeles però tutti condividono il pensiero che le aziende debbano avere un ruolo attivo nel salvaguardare l’ambiente, a Milano il dato arriva al 94%, in linea con la media nazionale. La relazione con i brand è cambiata e l’esigenza di fare del brand activism una colonna portante della relazione brand/persone è sempre più evidente, perché se un’azienda ha comportamenti poco sostenibili l’87% degli italiani, e anche dei Milanesi, dichiara che questo può avere un impatto sulle proprie scelte di consumo. Su Milano questo fattore ha un peso maggiore che sulle altre città internazionali analizzate. Il secondo attore fondamentale per promuovere la sostenibilità sono le istituzioni, che devono fare di più e devono dotarsi anche di forme di collaborazione nuove, il 27% dei Milanesi e il 28% degli Italiani ritengono, infatti, che collaborare con i privati sia necessario per concretizzare più progetti.

Infine, c’è la cittadinanza, che si dichiara disposta a contribuire con i propri comportamenti alla salvaguardia dell’ambiente, ad esempio riducendo i consumi o intervenendo sull’uso del condizionatore in estate. Milano su questi fronti si dimostra più attiva delle altre città europee e americane. In questo scenario nasce l’esigenza, raccolta da tutti i partner di Prospettiva Terra e supportata dal Comune di Milano, di unire le forze per sviluppare progetti innovativi per contrastare il cambiamento climatico. L’Assessora all’Ambiente e al Verde Elena Grandi commenta: “Abbiamo sostenuto la sperimentazione di Prospettiva Terra con il posizionamento di questi innovativi sensori sugli alberi della BAM, che ci forniranno dati preziosi sulla funzione dei nostri alberi, perché il progetto va esattamente nella direzione delle azioni messe in campo sino a qui dal Comune di Milano per una città più sostenibile e vivibile, nella quale il ruolo degli alberi e la loro condizione di benessere è condizione fondamentale per il miglioramento della qualità dell’aria, per combattere le isole di calore, per fronteggiare il cambiamento climatico che stiamo tutti toccando con mano. Se il progetto darà output interessanti, potrà essere replicato e riproposto in futuro anche in altri luoghi”.

Tommaso Tautonico
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