01/01/2013 - 01:00

Majella, 180 nuovi nati di camoscio

Nell'anno Internazionale della Biodiversità ancora una buona notizia arriva dal Parco Nazionale della Majella, in Abruzzo. Si è appena concluso il censimento estivo della popolazione di camoscio appenninico all'interno del Parco ed i dati emersi fanno ben sperare per il futuro di questo erbivoro delle alte quote.
I tecnici dell'Ente, il personale del CTA del corpo forestale dello stato insieme a collaboratori e volontari, sono riusciti a conteggiare un numero di nuovi nati nel 2010 intorno ai 180 piccoli, con una popolazione che ha superato i 500 individui, rendendo quella della Majella una delle popolazioni più importanti e in salute di tutto l'Appennino centrale dove questa specie endemica vive in maniera esclusiva.

Già nel 2008 erano stati conteggiati circa 120 - 130 piccoli, passati a circa 150, ed i dati di quest'anno non fanno che confermare la vitalità della popolazione di camoscio della Majella. Una popolazione in continua crescita sia numerica che in termini di occupazione di nuovi territori all'interno del Parco; infatti, negli ultimi anni è stata registrata la presenza nel periodo estivo di branchi di femmine e piccoli anche in aree nuove, rispetto al quelle storiche dove ormai la popolazione si è insediata stabilmente da diversi anni.

Le attività di monitoraggio sul camoscio vengono svolte dal Parco in maniera regolare durante tutto il corso dell'anno; parallelamente vengono organizzati due censimenti (uno in estate ed uno in autunno) in cui contemporaneamente più di 50 operatori sono impegnati dalle prime ore del giorno a contare tutti i camosci presenti all'interno dell'area protetta.

Il censimento estivo ha come scopo principale quello di contare quanti sono i nuovi nati dell'anno (nascite che avvengono a partire dalla fine del mese di aprile ai primi di giugno), mentre il censimento autunnale ha come scopo quello di contare tutti gli individui della popolazione presente, compresi i maschi che solo in questo periodo risultano più facilmente osservabili, dal momento che si avvicinano ai branchi di femmine e piccoli, per l'inizio del periodo degli amori.
Tommaso Tautonico
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