25/07/2018 - 16:51

"The long swim": l'impresa di nuoto firmata Lewis Pugh per la salvaguardia degli oceani

Nuotatore di lunghe distanze, ambientalista convinto e passaporto britannico: questo è Lewis Pugh, il promotore di tante battaglie in favore della natura marina che sta compiendo una nuova sfida: “The Long Swim”. Una nuotata di 560 chilometri sulle coste che si affacciano sul Canale della Manica per richiamare l’attenzione sui problemi ambientali che affliggono l’oceano.

salvaguardia degli oceani

Che il nostro pianeta sia a rischio lo si sente spesso, ma in quanti si mettono davvero in gioco per salvarlo? Il tema è delicato e l’attivista Lewis Pugh ha deciso di affrontarlo attraverso un’impresa contando solo sulla sua forza, il suo amore per il pianeta e la giusta dose di follia. Il 48enne britannico sta infatti compiendo in questi giorni “The Long Swim”, la traversata a nuoto lungo i 560 chilometri che separano i due estremi della costa meridionale del Regno Unito munito solo di slip, cuffia e occhialini forniti da Speedo.

L’obiettivo alla base di questa difficile impresa, sia per la distanza che per le basse temperature dell’oceano, è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della salvaguardia del pianeta relativamente al cambiamento climatico e sulle problematiche che affrontano i nostri mari. Lewis Pugh non è nuovo a iniziative di questo tipo, risale infatti al 2003 la sua scelta di dedicarsi a tempo pieno a quella che è stata denominata come la “Speedo diplomacy” con la quale vuole portare la causa ambientale all’attenzione dei leader politici.

In questo senso, l’impresa di nuotare da Land’s End fino a Dover ne rappresenta solo l’ultima interpretazione, dopo aver nuotato nelle acque del Polo Nord nel 2007 per aumentare la consapevolezza sullo scioglimento del ghiaccio marino artico e aver nuotato attraverso il lago Imja sull'Everest nel 2010, evidenziando il problema dello scioglimento dei ghiacciai nell'Himalaya.

Nel corso dei 50 giorni di “The Long Swim”, Lewis Pugh non si limiterà a nuotare, ma si fermerà in luoghi chiave della costa britannica per riunire le comunità locali e confrontarsi sui problemi che sta vivendo il nostro pianeta. In questo viaggio non sarà solo: Lewis ha trovato in Speedo un alleato pronto ad accompagnarlo. L’azienda nata sulla spiaggia australiana di Bondi Beach, infatti, è molto attenta ai problemi dell’ambiente e dell’inquinamento oceanico come dimostra la presenza di specifiche collezioni realizzate con tessuti eco-friendly: la linea Speedo H2O Active in tessuto Powerflex Eco, costituito per il 78% dal filato Econyl derivante dal trattamento delle materie plastiche recuperate dagli oceani e la nuova gamma di watershort realizzati con tessuto ricavato da poliestere riciclato e con finitura idrorepellente priva di PFC, i noti prodotti perfluorurati dannosi alla salute.

A riprova dell’impegno aziendale nei confronti dell’ambiente marino, Speedo ha aderito, attraverso una serie di attività dedicate, al World Oceans Day dello scorso 8 giugno, la giornata mondiale a tutela dell’ambiente marino e ha fissato il 2019 come anno in cui si propone di aumentare l’utilizzo di materiale riciclato fino al 25% delle proprie collezioni.

ph.credit Kelvin Trautman

Tommaso Tautonico
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