01/01/2013 - 01:00

Lipu: Clini non ignori i disastri della caccia

Il rilancio dell'Italia, oltre che da politiche ambientali realmente sostenibili, passa anche dal rispetto della legalità ambientale e da una natura più tutelata". Lo afferma la LIPU-BirdLife Italia all'indomani delle prime dichiarazioni di Corrado Clini, neo ministro dell'Ambiente, sulla caccia in Italia.
"Non abbiamo compreso né condiviso - dichiara Danilo Selvaggi, responsabile Rapporti Istituzionali LIPU - le affermazioni del neo ministro dell'Ambiente Corrado Clini su Ogm e nucleare, temi sui quali il pensiero dei cittadini italiani è oltremodo chiaro. Quanto alla questione della caccia, ci fa invece piacere che il ministro accenni ai problemi causati da quei cacciatori che, come lui dice, sparano per sfogarsi e dunque pongono in essere una caccia distruttiva".
"Tuttavia - prosegue Selvaggi- è bene che il ministro Clini si documenti approfonditamente sull'entità di questo fenomeno in Italia e sui gravi problemi che provoca, alla natura, all'ambiente, alle persone: gru e aquile abbattute, piccole isole invase dall'illegalità venatoria, morti e feriti anche tra le forze dell'ordine, piombo disperso nell'ambiente, stragi compiute da cacciatori italiani all'estero, concessione continua di deroghe.

"Saremmo lieti di aggiornare il ministro Clini sulle infrazioni comunitarie e le condanne subite dal nostro Paese, o ancora sulla violenza con cui molti cacciatori attaccano l'ISPRA, istituto autorevolissimo che attiene proprio al ministero dell'Ambiente, continuamente insultato ed offeso, al punto che è dovuta intervenire la Commissione europea per prenderne le difese. Così come è opportuno che il ministro sappia di come sono trattati, dagli stessi praticanti dell'attività venatoria, quei cacciatori italiani che quantomeno cercano di promuovere un'attività venatoria meno impattante e più rispettosa delle regole.

"E' necessario anche - continua Selvaggi - che venga affrontato con rapidità il tema delle tante specie di uccelli che sono cacciate in periodi vietati o di quelle che dovrebbero essere escluse dalla lista delle specie cacciabili, perché in grande sofferenza. Si tratta, peraltro, di un compito essenziale del ministero dell'Ambiente, che attiene alla salvaguardia della biodiversità e richiede un impegno non differibile".
"Insomma il ministro ha certamente molto da fare perché la grave piaga della cattiva caccia italiana sia finalmente sanata e la natura tutelata di più. Noi - conclude Selvaggi - gli auguriamo un sincero buon lavoro e gli offriamo la nostra piena collaborazione, ma vigileremo attivamente perché il rilancio dell'Italia passi anche da questi aspetti, tutt'altro che secondari e anzi importantissimi per un Paese che vuol dirsi civile".
Marilisa Romagno
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