01/01/2013 - 01:00

Legambiente interviene sull'inquinamento alla Maddalena

"L'inchiesta sulle bonifiche dopo i lavori per il mancato G8 alla Maddalena e l'allarme sull'aggravamento dell'inquinamento lanciato dal pm confermano purtroppo che le imprese incaricate di ripulire acqua e fondali non hanno svolto per nulla e comunque non bene il loro lavoro. Un compito per il quale hanno intascato moltissimo denaro, ben 30 milioni di euro, senza raggiungere alcun risultato, soldi pubblici che è inammissibile vengano sprecati così".
Così il presidente di Legambiente Sardegna Vincenzo Tiana, commenta l'allarme del pm del Tribunale di Tempio Pausania, Riccardo Rossi, sull'aggravamento dell'inquinamento da metalli pesanti dell'area antistante l'ex Arsenale all'isola della Maddalena. "Oltre al gravissimo inquinamento - aggiunge Tiana - la cattiva condotta delle imprese incaricate della bonifica ha pregiudicato in modo grave anche il tanto auspicato processo di riconversione turistica del comparto militare. Un processo partito dallo smantellamento della base militare USA e che avrebbe dovuto seguire la naturale vocazione turistica dell'isola e un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale. La situazione attuale, invece, ci parla di un fortissimo inquinamento che ci auguriamo possa essere sanato al più presto. E' chiaro però - conclude il presidente di Legambiente Sardegna - che una volta chiarite le responsabilità, anche delle istituzioni che hanno permesso questo pessimo risultato, dovranno essere le imprese a farsi carico del costo di questo disastro. E' tempo di dare alla Maddalena un futuro sostenibile".
Tommaso Tautonico
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