01/01/2013 - 01:00

Legambiente e WWF diffidano il Ministero dello Sviluppo Economico

Istanza di coltivazione nel Comune di Bomba del giacimento di gas naturale "Colle Santo" da parte della Forest CMI S.p.A.: il Ministero dello Sviluppo Economico non ammette Legambiente e WWF nella Conferenza di Servizi. «Fatto grave che dimostra come il rilancio delle attività estrattive prospettato dal ministro Passera limiti la partecipazione dei cittadini ed esautori i territori dalle decisioni.»
Il Ministero dello Sviluppo Economico non ha ammesso, nemmeno come uditori, le associazioni Legambiente e WWF nella Conferenza di Servizi del primo ottobre prossimo che, in maniera del tutto "inusuale", affronterà sul tavolo nazionale la controversa vicenda della richiesta, da parte della Forest CMI, di coltivazione del giacimento di gas naturale nel comune di Bomba. «Il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera svela le sue carte: per rilanciare la strategia nazionale delle nuove trivellazioni occorre limitare la partecipazione dei cittadini ed esautorare i territori e gli enti locali dalle decisioni», dichiarano Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo, e Dante Caserta, vicepresidente nazionale WWF.

Si tratta di un fatto grave che non trova precedenti nella storia mineraria nazionale dove, a fronte del diniego della Commissione VIA Regionale, in attesa di un giudizio di merito da parte del TAR Abruzzo, e nelle more di un ulteriore pronunciamento della Commissione VIA Regionale, il Ministero, seguendo alla lettera quanto richiesto dalla Forest CMI, decide di forzare le regole a discapito della collettività. «Perché non ammettere la società civile alla conferenza del primo ottobre prossimo? - chiedono Angelo Di Matteo e Dante Caserta - Cosa vuole fare il Ministero dello Sviluppo Economico in quella sede? Pensa forse di superare l'opposizione all'intervento della Forest CMI che enti locali, regione, associazioni, comitati e cittadini abruzzesi hanno manifestato in maniera chiarissima? Ci appelliamo, in primo luogo alla Regione, e poi agli Enti locali invitati, affinché mantengano le posizioni più volte espresse e difendano gli interessi della collettività».
Marilisa Romagno
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