01/01/2013 - 01:00

La corsa alle quote di CO2 del Giappone

Il Giappone ha recentemente acquistato in Lettonia quote di emissioni di C02 per 1,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
Lo stato nipponico per cercare di raggiungere i propri obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni previsti dal Protocollo di Kyoto (6% in meno rispetto ai livelli del 1990 nel periodo 2008 - 2012), aveva gia' precedentemente acquistato i diritti di emissione in Ucraina e in Repubblica Ceca.
Infatti, per rispettare l'obiettivo del 6% in meno, il Giappone è costretto ad andare all'estero ad acquistare diritti di emissione, come fanno anche le altre nazioni industrializzate dell'Annex I del Protocollo di Kyoto.
E un'area florida per questo genere d'acquisti e' proprio quella appartenente all'ex blocco comunista in quanto gode di una diminuzione delle emissioni per la disastrosa crisi dell'industria sorta in seguito al crollo dell'Urss e dell'economia pianificata del socialismo reale.
Uno dei Paesi che vende di più e meglio è la Repubblica Ceca che la settimana passata ha venduto al Giappone 20 milioni di carbon credits, che a Praga aveva già comprato un bel pacchetto di quote di emissioni all'inizio dell'anno.
Secondo il protocollo di Kyoto, la Repubblica Ceca dovrebbe ridurre le sue emissioni di CO2 dell'8% 2012, ma il Paese, come gli Stati baltici e tutti gli ex satelliti europei dell'Urss (che pure hanno una produzione energetica molto inquinante e dominata dal carbone),  sta facendo molto di più: fino ad oggi il calo della CO2 rispetto ai livelli del 1990 è del 24%, praticamente la brutale ristrutturazione-dismissione delle industrie di Stato obsolete e la crisi economica  hanno consegnato al governo ceco 140 milioni di unità di carbon credits da mettere in vendita.
Secondo la Banca mondiale, nel mondo nel 2008 sarebbero state scambiate 4,8 miliardi di tonnellate di CO2, per un valore di 126 miliardi di dollari, il 61% in più che nel 2007: 3 miliardi di tonnellate, 63 miliardi di dollari, ma quasi 12 volte di più  del valore degli acquisti di quote di CO2 del 2005.
 
Lisa Zillio
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