01/01/2013 - 01:00

La bolletta nucleare

Dopo le attività anti-nucleari dei volontari di Greenpeace che hanno distribuito durante il weekend davanti agli uffici postali di 24 città italiane le "bollette nucleari". ovvero il conto che l'Enel presenterà ai cittadini italiani nel 2020 nel caso si riuscisse a riportare il nucleare nel nostro paese, la protesta e' partita ora anche sul web.
La "bolletta nucleare" e' quell'aumento dei costi che i cittadini italiani dovranno fronteggiare nel 2020 se ci fosse il rilancio nucleare paventato da molti.
Infatti, oltre ai costi per la realizzazione degli impianti si deve anche tener conto degli accantonamenti per lo smantellamento dei reattori, della copertura assicurativa in caso di incidenti gravi, dei costi per il riprocessamento delle scorie, per la bonifica dei siti contaminati e per la realizzazione del futuro deposito geologico di stoccaggio ed e' improbabile che lo Stato si faccia carico di gestire questi costi per decenni.
In Gran Bretagna i soli costi per la gestione delle scorie hanno prodotto un buco nei conti pubblici di 90 miliardi di euro.
In Italia il costo dello smantellamento delle vecchie centrali nucleari in funzione prima del 1987 è valutato in circa 4 miliardi di euro, ma si tratta molto probabilmente di una sottostima del costo finale per lo Stato e i contribuenti.
Inoltre, puntare sul nucleare significherebbe mancare gli obiettivi europei del 2020 per lo sviluppo delle rinnovabili, con ulteriori sanzioni per la collettività e la perdita di nuovi posti di lavoro "verdi".
Aderire alla campagna anti-nucleare di Greenpeace e' semplice: si deve scaricare la bolletta nucleare, scattarsi una foto, caricarla sul gruppo Flickr "La bolletta nucleare non la voglio" di Greenpeace e diffonderla su blog e social network per dire No al Nucleare.
 
Lisa Zillio
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