22/05/2017 - 11:26

La Svizzera ha deciso: si alle rinnovabili e stop al nucleare

Con il referendum di ieri il 58,2% gli elettori svizzeri ha accolto favorevolmente il nuovo piano energetico nazionale che impegna il paese elvetico, entro il 2050, ad aumentare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
stop nucleare
La Svizzera si appresta ad abbandonare l'energia nucleare in favore delle fonti energetiche rinnovabili. Nel referendum di ieri quasi il 60% della popolazione si è detta favorevole ad accogliere il nuovo piano energetico nazionale che ruota attorno a tre punti: aumentare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, diminuire i consumi individuali di energia del 35% rispetto al 2000, spegnere progressivamente i 5 reattori nucleari tuttora attivi.

Ora che il popolo ha deciso occorrerà dare un seguito alla proposta energetica ma le difficoltà sembrano essere dietro l'angolo. Il nucleare copre un terzo del fabbisogno energetico nazionale e con lo spegnimento dei reattori è indispensabile che il fabbisogno energetico venga comunque garantito: ma in che modo? La Svizzera intende puntare sulle fonti energetiche rinnovabili, solare ed eolico in primis visto che l'idroelettrico non ha ulteriori margini di espansione.

Secondo l'Udc, l'Unione Democratica di Centro, il partito di destra che nel Paese ha la maggioranza relativa, l'obiettivo fissato entro il 2050 non è raggiungibile e rischia di gravare economicamente sulle tasche dei cittadini (circa 3000 euro a famiglia secondo il partito) che si ritroverebbero a sostenere i costi della spesa pubblica per incentivare le fonti energetiche rinnovabili. Di parere opposto invece Doris Leuthard, consigliera federale e capo di Stato, che come dichiarato a Corriere.it è orgogliosa della scelta fatta dai cittadini: "È un risultato che segna un cambiamento verso una politica energetica moderna".
Tommaso Tautonico
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