30/11/2012 - 17:29

La Scienza in Campo: il convegno la ricerca e l'Hackathon

E' stata presentata oggi a Palazzo Isimbardi, nel corso del convegno La Scienza in Campo, la ricerca "Gli italiani e la nuova agricoltura", condotta per il secondo anno consecutivo da Espansione in collaborazione conInteractive MarketResearch, per analizzare le abitudini alimentari degli italiani e quello che pensano delle tecnologie applicate all'agricoltura che dovrà sfamare sette miliardi di esseri umani.
La crisi si fa sentire. Rispetto ai comportamenti d'acquisto rilevati nel 2011,crescono in modo significativogli intervistati che indicano i discount come canale d'acquisto prevalente e che acquistano spesso o qualche volta prodotti di marche sconosciutema convenienti.Cala inoltre la preferenza data agli ipermercati come canale prevalente di acquisto a vantaggio dei supermercati, probabilmente per il costo maggiore del carburante necessario per lo spostamento fuori dai centri cittadini. Aumenta infine il numero di coloro che dichiarano di comprare regolarmente prodotti a km zero, locali e di stagione. In tema di alimentazione, il consumatore non è razionale. Come sempre accade quando l'oggetto dell'analisi coinvolge fortemente l'intervistato, emergono risposte contraddittorie ed emozionali, che idealizzano i comportamenti, ancorandoli a un'idea di tradizione buona, di agricoltura arcaica, di artigianalità, di assenza di industria: un modello bucolico creato e cavalcato anche dalla pubblicità.

Nonostante la preferenza dichiarata verso i prodotti cosiddetti a km zero, locali e di stagione, un'elevata percentuale di intervistati compra prodotti non di stagione (nel mese di agosto, epoca in cui è stata condotta la ricerca: spinaci, arance, fragole, ciliegie). Molto consumati anche i cibi che arrivano da lontano (banane, ananas, caffè), a segnare la distanza tra buoni propositi e realtà quotidiana. Per i pasti nelle scuole, la grande maggioranza vorrebbe che ai bambini fossero serviti a cibi freschi cucinati direttamente a scuola (modalitàormai abbandonata: le scuole non sono tavole calde e non hanno né cuochi né cucine). Allo stesso tempo, in famiglia consumiamo tranquillamente, e più volte a settimana, cibi surgelati. Un'altra contraddizione: ci diciamo disponibilia rinunciare alla carne, per motivi sia dietetici sia di sostenibilità ambientale (addirittura quasi il 30% afferma di averci già rinunciato), ma poi un italiano su tre dice di andare regolarmente al fast food.

Biocarburanti e OGM: sfiducia crescente verso la politica. Rispetto al 2011, emerge una percezione di sfiducia crescente nei confronti delle istituzioni che potrebberoesercitare un controllo affidabile, serio e credibile sulla ricerca scientifica per l'interesse pubblico. Il sentimento di negatività si conferma nei risultati relativi al rapporto tra scienza e agricoltura, ai biocarburanti e agli OGM. Rispetto al 2011, la bocciatura dei biocarburanti è molto chiara: "Non sono una soluzione praticabile e non lo sono mai stati" dicono gli intervistati. Il giudizio sugli OGM è più sfumato: non sono una soluzione gradita, ma il 75% pensa debbano essere consentiti, sotto stretta regolamentazione, per scopi scientifici e di ricerca.
Marilisa Romagno
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