01/01/2013 - 01:00

La Manovra del Governo condanna le Rinnovabili

Futuro sempre più incerto per le rinnovabili in Italia. La conferma dell'inserimento nel DL Manovra degli art. 15 e 45 porteranno a drammatiche le ripercussioni sul mercato. APER auspica che tali norme possano ancora essere modificate, permettendo l'allineamento in extremis dell'Italia alle politiche energetiche europee in materia di rinnovabili.
Dopo giornate di intense e contraddittorie discussioni all'interno del Governo, l'inserimento nel DL Manovra dell'art. 15 che impone agli impianti idroelettrici di grande derivazione un nuovo canone, e dell'art. 45 che cancella l'obbligo da parte del GSE di ritirare i CV in esubero, sembra confermare , senza per altro incidla precisa volontà da parte del Governo di non proseguire il cammino verso gli obiettivi europei del 2020 in nessuna maniera sui conti pubblici.

"Queste due misure non comportano alcun vantaggio per le casse dello Stato - evidenzia Roberto Longo, presidente di APER - al contrario si rinuncia al gettito fiscale che ne potrebbe derivare, condannando a morte un settore che mostra ancora vivacità imprenditoriale, economica e tecnologica e grazie al quale l'Italia può ancora essere competitiva nei confronti di altre economie".

"Da non sottovalutare inoltre - continua Longo - la forte turbativa che tali provvedimenti creeranno negli istituti di credito, con conseguente perdita di credibilità del Sistema Paese nei confronti del mondo finanziario."

L'Associazione si augura quindi che queste norme, pubblicate alla vigilia dell'invio del Piano d'Azione Nazionale dovuto entro la fine di giugno, possano ancora essere modificate permettendo l'allineamento in extremis dell'Italia alle politiche energetiche europee in materia di rinnovabili. APER lancia quindi un appello alle forze politiche perché procedano ad un'attenta e approfondita riflessione sulla questione.
Riccardo Bandello
Editore