12/05/2017 - 19:14

La gestione dei pneumatici fuori uso (PFU) in Italia

Economia circolare.

Ogni anno in Italia arrivano a fine vita circa 350.000 tonnellate di pneumatici, pari in peso a oltre 38 milioni di pneumatici, staccati dalle nostre autovetture, mezzi a due ruote, camion, autocarri, fino ai grandi mezzi industriali e mezzi agricoli. I principali responsabili della loro gestione sono Ecopneus, che è responsabile di circa il 70% del generato complessivo a livello nazionale, EcoTyre, che gestisce il 12,6% e Greentire, responsabile di circa il 2%, costituiti dalle aziende dei produttori e/o importatori di pneumatici nel mercato nazionale secondo il principio della “Responsabilità estesa del produttore”.

Dal 2006 una direttiva dell’Unione Europea vieta l’invio in discarica dei PFU, riconoscendo alla gomma riciclata qualità e valore per un obbligatorio recupero, ma fino al 2011 non esisteva in Italia un sistema nazionale che ne gestisse la completa raccolta e recupero, con attento monitoraggio delle attività e tracciamento dei flussi. 

Il 7 settembre 2011 tale sistema è entrato in attività (DM 82/2011) e i consorzi di filiera costituiti dai produttori hanno iniziato ad operare con la responsabilità di rintracciare, raccogliere e inviare a recupero una quota di PFU corrispondente alla quota di mercato rappresentata dalle proprie aziende associate. 

Attraverso aziende autorizzate, i Consorzi assicurano:

 Il ritiro dei PFU presso i punti di generazione presenti su tutto il territorio nazionale e trasferimento ai punti di stoccaggio, dove avviene una prima selezione dimensionale;

 trasporto dei PFU dagli impianti di stoccaggio agli impianti di frantumazione;

 trattamento, riciclo e  recupero dei PFU presso gli impianti selezionati;

 supervisione di tutte le attività di recupero.

L’intero sistema è finanziato da un contributo ambientale che ogni acquirente di pneumatici paga all’atto dell’acquisto di un pneumatico nuovo (valore proporzionato per ogni diverso tipo di pneumatico, in relazione al peso) e che serve esclusivamente ad assicurare la corretta gestione del pneumatico a fine vita che verrà sostituito dal nuovo acquistato.

La gomma da PFU, grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche, si presta per l’utilizzo in numerose applicazioni, sotto forma di granulo e polverino. 

 

Inoltre è caratterizzato da un potere calorifico pari a quello del carbone e ciò lo rende una fonte energetica largamente usata in tutto il mondo per soddisfare la domanda di settori industriali altamente "energivori", come cementifici o centrali di produzione di energie/vapore, che lo utilizzano sotto vari formati (intero, ciabatta, cippato). 

La sfida oggi per il nostro Paese è costituita dal definitivo consolidamento e decollo di un mercato interno per la gomma da riciclo, utilizzabile con prestazioni di eccellenza nell’impiantistica sportiva (campi da calcio, superfici polivalenti, piste di atletica), nella realizzazione di asfalti gommati silenziosi, sicuri e durevoli, come isolanti acustici, antivibranti e impermeabilizzanti in edilizia.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
Articoli correlati