25/09/2014 - 12:06

L'Italia dice no all'etosicchina nella frutta. Necessario stop anche in tutta l'Ue

No all'uso della molecola di etosicchina nella conservazione della frutta. E' quando hanno deciso i ministeri del'Ambiente e della Salute sulla base di un'ampia e documentata istruttoria e tenendo conto in particolare delle determinazioni formulate dall'Istituto Superiore di Sanità.
Da questa documentazione, spiegano i dicasteri in una nota congiunta, sono infatti emerse rilevanti criticità relative al valore degli attuali residui di questa sostanza rispetto al rischio per la salute degli utilizzatori e dei consumatori.
 
Vista la prioritaria necessità di garantire il massimo livello di sicurezza, i due ministeri hanno dunque ritenuto inammissibile concedere anche in via temporanea alcuna possibilità di uso in deroga. Ma non tutti gli Stati Membri la pensano allo stesso modo. La Spagna, per esempio, ha escluso che la etosicchina contenga caratteristiche di tossicità e ha ammesso l'uso del formulato per il trattamento della frutta.
 
Questa decisione "crea un problema di concorrenza sleale per le imprese del 'Made in Italy' e soprattutto un pregiudizio per la salute che diventa necessario rimuovere attraverso l'immediata definizione di un percorso comune tra tutti gli Stati membri" spiegano i ministero. 
 
Ma che cosa è l'etosicchina? Si tratta di una sostanza attiva usata in particolare del processo di frigoconservazione delle pere già revocata dalla commissione Europea nel 2011 e non più utilizzabile in Italia dal settembre del 2012. Il problema nasce dalla presenza di questa molecola (usata negli agrofarmaci) nelle pere di provenienza extra Ue e da alcuni Stati dell'Ue, come la Spagna appunto.
 
Sulla questione delle pere contaminate, di origine spagnola, presenti sul mercato italiano si è espressa anche al Coldiretti chiedendo il blocco immediato delle importazioni. La decisione dei ministeri di vietare l'uso di etosicchina è "una misura necessaria per tutelare la salute dei consumatori e difendere i produttori italiani dalla concorrenza sleale" ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo. Ora è però necessario che ora "il governo si adoperi a livello comunitario per la definizione di norme che siano comuni a tutti gli Stati Membri" ha aggiunto Moncalvo. 
Rosamaria Freda
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