01/01/2013 - 01:00

L'Europa investe eticamente: +87% negli ultimi due anni

Mentre il Vecchio Continente registra il boom della finanza sostenibile, l'Italia resta indietro. Questo è quanto emerge dalla ricerca pubblicata da Eurofis.

I risultati della ricerca pubblicata di recente da Eurofis, associazione dei forum europei per la finanza sostenibile, hanno evidenziato un incremento dell'87% negli ultimi due anni per i patrimoni investiti in Europa secondo criteri di responsabilità sociale e ambientale. Le risorse investite in modo "sostenibile" sono passate da 2,7 mila miliardi di euro del 2007 a 5mila miliardi di euro alla fine del 2009. In particolare, il 76% degli investimenti è avvenuto secondo criteri selettivi definiti da Eurofis "Broad SRI" escludendo i titoli di aziende e stati particolarmente controversi. Il restante 24% è stato investito, invece, secondo criteri "Core SRI" secondo i quali i gestori non si limitano a escludere dai portafogli aziende controverse (produttori di armi, di energia nucleare ecc.) ma adottano anche criteri positivi di valutazione selezionando le aziende e gli stati più virtuosi sul piano delle politiche sociali, ambientali e di governance.
 
In Italia lo studio registra 312,4 miliardi investiti secondo criteri di responsabilità sociale, di cui appena 13,1 miliardi, ovvero il 4%, investiti utilizzando i criteri "Core SRI". Secondo Alessandra Viscovi, direttrice generale di Etica sgr, società di gestione del risparmio nata nel 2003 per realizzare e promuovere fondi comuni di investimento e altri prodotti finanziari con un elevato profilo di trasparenza e di responsabilità sociale, «i dati del mercato europeo sono incoraggianti ma l'Italia resta piuttosto indietro, specialmente per la mancanza di investitori istituzionali che devono ancora maturare una vera consapevolezza delle potenzialità degli investimenti socialmente responsabili come strumento per promuovere un'economia più giusta e pulita e anche per far fruttare i patrimoni».
 
Infine, secondo Ugo Biggeri, presidente di Banca Popolare Etica, «la crescita della Finanza Etica in tutto il mondo impone l'elaborazione di parametri che offrano ai risparmiatori e agli investitori responsabili reali garanzie circa l'eticità dei prodotti su cui investono, per evitare che la patente etica venga attribuita in modo discrezionale e finisca con il rispecchiare più strategie di marketing che reali scelte responsabili».
Mara Giuditta Urriani
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