01/01/2013 - 01:00

L'acqua di rubinetto è la preferita!

Il 74% degli italiani dichiara di bere l'acqua del rubinetto. Le ragioni di questa scelta sono molteplici: il gusto, i controlli, la comodità, il risparmio, l'ecocompatibilità e il gusto su misura. Ecco i pilastri alla base della nuova cultura dell'acqua che si sta diffondendo in Italia.
AQUA ITALIA, Associazione che raggruppa le aziende leader nel settore del trattamento dell'acqua, federata ad ANIMA (Federazione Nazionale delle Associazioni dell'Industria Meccanica Varia e Affine) di Confindustria, rende noti i risultati della sua ultima ricerca, commissionata all'Istituto indipendente C.R.A. La ricerca ha indagato la propensione degli italiani al consumo di acqua del rubinetto trattata e non, a casa, e le ragioni della loro scelta. Lo studio ha analizzato un campione di 2050 individui dai 18 anni in su, rappresentativi dell'intera popolazione nazionale. I risultati sono sorprendenti. Il 74% degli italiani sceglie la cosiddetta acqua a km zero: circa tre individui su quattro, infatti, bevono l'acqua del rubinetto. Il 4% in più rispetto a 4 anni fa. Una vera rivoluzione nel Paese che fino a poco tempo fa segnava i record nel settore delle acque minerali in bottiglia. Questo getta finalmente le basi per un allineamento dell'Italia verso gli altri paesi europei per una nuova e moderna cultura dell'acqua. Questo è quanto emerge dallo studio delle motivazioni alla base di tale propensione. Al primo posto emerge il gusto. Il 29,8% degli intervistati dichiarano di berla perchè è buona, dato sorprendente se comparato allo stesso del 2008 che si attestava solo al 2,1%. Il notevole incremento si può addurre al fatto che gli italiani riconoscono, anche grazie alle numerose attività di informazione e promozione effettuate negli anni recenti, la salubrità dell'acqua degli acquedotti.

Il 57% di chi beve sempre o quasi sempre l'acqua del rubinetto trattata e non, la beve principalmente per il gusto gradevole. La seconda, più importante ragione per la quale gli italiani bevono l'acqua del rubinetto trattata e non, sono i numerosi controlli effettuati sull'acqua. Il 20,4% ritiene che i maggiori controlli rispetto all'acqua imbottigliata sia una leva di forza di grande importanza. Infatti, Il Decreto n.31/2001 individua un numero minimo di controlli annui che aumenta a seconda del volume di acqua distribuito ogni giorno. Ad esempio, un acquedotto che eroga ogni giorno circa tra i 100 e i 1000 m³ di acqua e che serve circa 5000 abitanti deve essere sottoposto a 5 controlli annui [Fonte: "Acqua di rubinetto? Sì, grazie!"; LegaAmbiente e Federutility, 17 marzo 2010]. Un dato che gli italiani sembrano aver pienamente colto nonostante il nostro Paese non abbia ancora una radicata cultura dell'acqua. A seguire, il 20,2% ritiene che un notevole vantaggio sia la comodità. Infatti è disponibile a tutti, direttamente nelle proprie case senza doversi recare al supermercato e trasportare pesanti casse d'acqua. Interessante è sottolineare come questa componente si sia accresciuta rispetto al precedente studio: nel 2008 era la ragione preferita dal 2,3% degli intervistati. Il trend sottolinea, quindi, come gli italiani negli ultimi anni, anche a causa della crisi economica che si è abbattuta sulla nazione, siano diventati più pratici, più pragmatici, ottimizzando le risorse a disposizione. Strettamente connesso è il fattore economico.

Infatti, un litro di acqua del rubinetto costa tra le 300 e le 1000 volte meno dell'acqua in bottiglia, che in una fase di razionalizzazione dei costi può avere un notevole peso come si deduce dal 16,3% degli intervistati che hanno dato qui la loro preferenza. Questo tipo di scelta ha anche una ripercussione a livello ambientale: diminuendo l'acquisto di acqua in bottiglia diminuisce anche il problema della produzione e quindi dello smaltimento del PET. Il 13% degli intervistati dice di scegliere l'acqua a km zero per l'attenzione all'ambiente, dato in lieve calo rispetto al 2008 quando si registrava il 20,5% delle preferenze. Infine, è segnalato "il gusto su misura" garantito dall'utilizzo di sistemi di trattamento domestico nel 6,9% dei casi. "A tutti i rispondenti - spiega Lorenzo Tadini, Presidente di AQUA ITALIA - è stato spiegato il significato di acqua trattata. Il trattamento dell'acqua si ottiene con l'implementazione di apparecchi di piccole dimensioni inseriti nel flusso dell'acqua domestica, che ne migliorano le caratteristiche organolettiche quali, ad esempio, sapore, colore o odore, fino a personalizzare la stessa dandole gli elementi caratterizzanti che si desiderano, per esempio, addizionandole anidride carbonica per renderla frizzante".
Tommaso Tautonico
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