17/06/2015 - 12:30

Infrastrutture e sviluppo del territorio: a REbuild 2015 le best practices

Infrastrutture come capitali sociali, che generano valore senza venire meno al compito di rispettare l'ambiente circostante. A REbuild 2015, convention nazionale sull'innovazione della riqualificazione e della gestione immobiliare (Riva del Garda - 25 e 26 giugno), si parlerà dei migliori esempi di infrastrutture che connettono, creano sviluppo ed elevano il valore immobiliare.
Lo sviluppo del territorio, l'attrazione degli investimenti e l'aumento del valore del patrimonio edilizio passano dal dialogo tra pubblico e privato, campo su cui si gioca l'importante partita della rigenerazione. In questo quadro, il ruolo delle infrastrutture è cruciale: ponti, strade e viadotti promuovono il territorio favorendo gli scambi e le esperienze, ma hanno un forte impatto e ricaduta sulle operazioni di rigenerazione urbana.
Lo sviluppo o la riqualificazione di un'infrastruttura può rendere possibile operazioni di ripristino di aree e quartieri grazie all'aumento dei valori fondiari o dell'attrattività dell'area stessa. Ma l'impossibilità di rinnovare l'infrastruttura può rappresentare anche un freno a processi di riqualificazione, che non troverebbero poi riscontro dell'extra valore apportato in quanto penalizzati dal contesto infrastrutturale che li circonda.
Ed è questo il rischio che corre l'Italia. Oggi la spesa per le infrastrutture infatti è al livello più basso dal 2000 a testimonianza, oltre che della crisi, di una preoccupante diminuzione del valore strategico attribuito alla riqualificazione delle infrastrutture. Un "declassamento infrastrutturale" che conferma il rischio che molte infrastrutture, da opportunità per i territori, si trasformino in ostacoli allo sviluppo.

Esistono però esempi virtuosi che dimostrano quanto sia possibile e vantaggioso puntare sulla rigenerazione. Alcune delle più interessanti best practice in questo senso saranno presentate a REbuild, convention nazionale sull'innovazione della riqualificazione e della gestione immobiliare che si svolgerà a Riva del Garda il 25 e 26 giugno prossimi. Tra i casi più eclatanti a livello europeo in termini di sostenibilità e dialogo con il territorio c'è, ad esempio, quello della A22. L'Autobrennero, autostrada che collega l'antica via Emilia con le Alpi, l'Austria e quindi il nord Europa, è un esempio a livello internazionale: in un Paese in cui ponti, piloni e vie di comunicazione sono a rischio, grazie ad un'attenta gestione dei costi la A22 genera e mantiene valore e qualità. L'attenzione verso la sostenibilità e la riduzione dell'impatto ambientale l'ha sempre mantenuta su standard elevati soprattutto in termini di innovazione. Fu la prima autostrada italiana a dotarsi, ad esempio, di una stazione di servizio che effettuava la raccolta differenziata e la compattazione dei rifiuti in back office. Ed è ancora oggi impegnata nella realizzazione dell'idrogenodotto che da Modena arriva in Germania appoggiandosi proprio alla sua dorsale.

L'Autobrennero, attraverso un forte dialogo con i territori che attraversa, sta implementando una serie articolata di iniziative che promuovono lo sviluppo degli stessi. Sia dal punto di vista viario, come nel caso del Distretto della ceramica, in Emilia, dove i collegamenti sono stati studiati per diminuire l'impatto logistico sul territorio, ma anche su assi infrastrutturali nuovi, come quello digitale. La robusta fibra ottica che corre sotto l'autostrada ha potuto raggiungere zone artigianali secondarie che hanno subito processi di insediamento, sviluppo e valorizzazione immobiliare decisamente differenti da quelli meno infrastrutturali.
Marilisa Romagno
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