01/01/2013 - 01:00

Incredibile:caccia aperta anche ai bambini

Il Calendario venatorio siciliano emanato dall’Assessore regionale all’Agricoltura on. Titti Bufardeci aveva autorizzato in via straordinaria due giornate di anticipo della stagione di caccia per l’1 e 2 settembre. Ma ciò si è rivelata una strage non solo di fauna ma anche di legalità.
 Secondo il calendario di caccia siciliano, emanato dall'Assessorato all'Agricoltura, il quale ha autorizzato l'anticipo della stagione di caccia, si potevano cacciare solo tortore, colombacci e merli e nessun’altra selvaggina; ai cacciatori era proibito muoversi liberamente per le campagne essendo autorizzata solo la “caccia da appostamento”, ossia “capanni” temporanei “costituiti da ripari di fortuna o da attrezzature smontabili”. I cacciatori non potevano imbracciare il fucile al di fuori di tali appostamenti, a meno che non fosse scarico e in custodia. Inoltre la caccia è attualmente vietata, secondo il Calendario, in tutte le Isole minori siciliane.

In questi giorni sono stati più volte violati, in moltissime località dell’Isola, i divieti e le limitazioni previste: si è sparato, a Lampedusa come a Lipari. Nelle campagne del Nisseno, inoltre, è stato documentato un gravissimo fatto: ad imbracciare il fucile da caccia e sparare ai colombacci è stato scoperto un minore, accompagnato dal padre che assisteva come se ciò fosse normale e non un grave reato (vedi video realizzato da GeaPress). La preapertura decisa dall’Assessore Bufaredeci, con l’anticipazione di ben 18 giorni rispetto alla data canonica di apertura della caccia si è rivelata una strage non solo di fauna ma anche di legalità. Il messaggio che è passato è stato che il 1° settembre si apre comunque la caccia e le numerose limitazioni e le prescrizioni delle norme vigenti sono diventate carta straccia.

Anche la tragica morte del cacciatore di Pachino (SR) del 2 settembre, trovato morto in un dirupo per una caduta accidentale, conferma che il divieto di caccia vagante è stato largamente ignorato. Il WWF ha dovuto chiedere in molti casi l’intervento di Carabinieri e Corpo Forestale e ha inoltrato domanda all’Assessore Bufardeci affinché venga applicata l’immediata sospensione della stagione venatoria per ristabilire il pieno rispetto delle regole ed assicurare una capillare vigilanza, bloccando ulteriori attacchi alla fauna. Il corpo Forestale ancora impegnato nell’emergenza incendi è stato impossibilitato a controllare compiutamente le decine di miglia di cacciatori, provenienti anche da Calabria, Puglia ed altre regioni che si sono riversati nelle campagne.

Marilisa Romagno
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