02/06/2012 - 21:01
In piazza nel segno della solidarietà per le zone terremotate e della difesa del territorio
La Cia aderisce a "Voler bene all'Italia", che si svolge domenica prossima 3 giugno. Un forte impegno per dare sostegno e risposte alle esigenze di chi dovrà ricostruire il proprio borgo e riportarlo alla normalità. Un'occasione anche per riaffermare l'esigenza della tutela dell'ambiente territoriale.
Non solo festa, ma anche un grande impegno di solidarietà da parte dei piccoli comuni italiani a favore delle zone devastate dal sisma e iniziative per difendere il territorio del nostro Paese, troppe volte distrutto da eventi naturali a causa dell'incuria e del degrado ambientale. "Voler bene all'Italia", la Festa nazionale della Piccola Grande Italia promossa da Legambiente e Anci, assume quest'anno un aspetto particolare. Si va in piazza "per chiedere un futuro costruito con cura e amore per il territorio". Ad evidenziarlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori alla vigilia della manifestazione che si svolgerà domenica prossima 3 giugno e alla quale ha aderito con iniziative che si terranno in tantissimi borghi, dove l'agricoltura e i prodotti tipici alimentari hanno una considerevole rilevanza sia economica che sociale.
Attualmente -afferma la Cia- il 90 per cento dei prodotti tipici, di qualità, legati al territorio provengono, infatti, dai piccoli comuni italiani e il loro valore economico supera i 7,5 miliardi di euro l'anno. Così domenica prossima la Cia collaborerà a degustazioni di prodotti tipici e tradizionali, spettacoli, musica, sfilate storiche, giochi tradizionali, vendita di prodotti artigianali, visite a punti di interesse artistico e culturale, passeggiate in parchi naturali. Nelle iniziative -avverte la Cia- a fare la parte del leone saranno, dunque, i prodotti tipici e a denominazione d'origine. Particolare attenzione sarà rivolta a due prodotti "principe" della tradizione alimentare italiana: il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, pesantemente colpiti dal sisma.
D'altra parte, l'agricoltura italiana -sottolinea la Cia- è sempre più leader incontrastata in Europa in fatto di qualità e tipicità. Il nostro Paese ha consolidato il suo primato con il maggior numero di prodotti a denominazione di origine tutelata Dop (Denominazione d'origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità tradizionale garantita). Prodotti che hanno la loro "patria" proprio nei tantissimi piccoli comuni che rappresentano un patrimonio culturale e sociale, oltre che economico. Di qui il senso della partecipazione della Cia ad una manifestazione che punta a far conoscere e promuovere a turisti e visitatori le ricchezze naturali, culturali, agricole, enogastronomiche, caratteristiche del nostro immenso patrimonio nazionale presente proprio in migliaia di piccoli comuni. Le produzioni agricole tipiche locali -rileva la Cia- stanno diventando, specialmente per territori rurali in costante emarginazione, sempre più occasione di opportunità culturale, sociale ed economico.
Ma proprio perché la produzione agricola tipica è intimamente connessa con la storia e la tradizione locale, questa deve essere incoraggiata e favorita, a parere della Cia, attraverso un'assunzione di responsabilità e di impegno da parte della pubblica amministrazione per una rivitalizzazione complessiva di tutte le componenti economiche essenziali allo sviluppo rurale: l'agricoltura, il commercio, l'artigianato, il turismo. Aspetti questi che vengono evidenziati nella "Carta di Matera", elaborata dalla Confederazione e il cui obiettivo è quello di un Paese con più agricoltura.
Nelle iniziative non mancherà l'impegno per le zone terremotate. E la Cia condivide quanto sottolineato da Legambiente che ha invitato i piccoli comuni a candidarsi per dei gemellaggi con le comunità emiliane colpite dal sisma e a dare sostegno e risposte alle esigenze di lunga durata di chi dovrà ricostruire il proprio borgo e riportarlo alla normalità.
Attualmente -afferma la Cia- il 90 per cento dei prodotti tipici, di qualità, legati al territorio provengono, infatti, dai piccoli comuni italiani e il loro valore economico supera i 7,5 miliardi di euro l'anno. Così domenica prossima la Cia collaborerà a degustazioni di prodotti tipici e tradizionali, spettacoli, musica, sfilate storiche, giochi tradizionali, vendita di prodotti artigianali, visite a punti di interesse artistico e culturale, passeggiate in parchi naturali. Nelle iniziative -avverte la Cia- a fare la parte del leone saranno, dunque, i prodotti tipici e a denominazione d'origine. Particolare attenzione sarà rivolta a due prodotti "principe" della tradizione alimentare italiana: il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, pesantemente colpiti dal sisma.
D'altra parte, l'agricoltura italiana -sottolinea la Cia- è sempre più leader incontrastata in Europa in fatto di qualità e tipicità. Il nostro Paese ha consolidato il suo primato con il maggior numero di prodotti a denominazione di origine tutelata Dop (Denominazione d'origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità tradizionale garantita). Prodotti che hanno la loro "patria" proprio nei tantissimi piccoli comuni che rappresentano un patrimonio culturale e sociale, oltre che economico. Di qui il senso della partecipazione della Cia ad una manifestazione che punta a far conoscere e promuovere a turisti e visitatori le ricchezze naturali, culturali, agricole, enogastronomiche, caratteristiche del nostro immenso patrimonio nazionale presente proprio in migliaia di piccoli comuni. Le produzioni agricole tipiche locali -rileva la Cia- stanno diventando, specialmente per territori rurali in costante emarginazione, sempre più occasione di opportunità culturale, sociale ed economico.
Ma proprio perché la produzione agricola tipica è intimamente connessa con la storia e la tradizione locale, questa deve essere incoraggiata e favorita, a parere della Cia, attraverso un'assunzione di responsabilità e di impegno da parte della pubblica amministrazione per una rivitalizzazione complessiva di tutte le componenti economiche essenziali allo sviluppo rurale: l'agricoltura, il commercio, l'artigianato, il turismo. Aspetti questi che vengono evidenziati nella "Carta di Matera", elaborata dalla Confederazione e il cui obiettivo è quello di un Paese con più agricoltura.
Nelle iniziative non mancherà l'impegno per le zone terremotate. E la Cia condivide quanto sottolineato da Legambiente che ha invitato i piccoli comuni a candidarsi per dei gemellaggi con le comunità emiliane colpite dal sisma e a dare sostegno e risposte alle esigenze di lunga durata di chi dovrà ricostruire il proprio borgo e riportarlo alla normalità.

Vesna Tomasevic
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