01/01/2013 - 01:00

In mostra "Superurbano.Rigenerazione urbana sostenibile"

Apre a Padova la mostra "Superurbano.Rigenerazione urbana sostenibile". Nella cornice dello storico Palazzo della Ragione, 19 progetti di "città del futuro": sostenibile, intelligente, inclusiva.
È ancora una volta il Palazzo della Ragione la prestigiosa cornice scelta per la mostra della Biennale internazionale di Architettura "Barbara Cappochin", in programma a Padova dal 27 ottobre al 13 febbraio 2012. "SUPERURBANO. RIGENERAZIONE URBANA SOSTENIBILE" - questo il suo titolo - è il racconto di 19 esperienze di riqualificazione e rinnovo urbano in chiave sostenibile realizzate in diverse città del mondo: da Milano a Copenaghen, da Siviglia a Tripoli, e ancora Torino, Nantes, Vienna, Madrid, Medellin, Seul, New York, Dublino, Barcellona...
Esempi assunti a modello di quella che dovrà essere la città del futuro: sostenibile, intelligente, inclusiva, categorie ispirate alle linee guida proposte dal documento europeo "Europa 2020. Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva". Progetti realizzati in contesti socioeconomico e culturali anche molto diversi tra loro, che si caratterizzano per l'essere costruzioni aperte e condivise, intrinsecamente connesse al paesaggio e al territorio circostante.
La mostra, a cura di Andrea Boschetti con Grammatiche Metropolitane, è frutto del progetto di allestimento ideato da Andrea Boschetti e Alberto Francini (METROGRAMMA) e Michele De Lucchi (AMDL), realizzato da Ar.te. A rappresentare la città sostenibile, il giardino pubblico Foundries' Gardens di Nantes (Francia), un'area botanica di 3.200 mq ospitata nei padiglioni ristrutturati della vecchia fonderia; Elm Park, complesso di edifici a uso pubblico e privato progettato per essere il "polmone verde" della capitale irlandese Dublino, grazie all'utilizzo di tecniche architettoniche e materiali costruttivi che ne minimizzano l'impatto ambientale e il consumo energetico; la High Line di New York, nata dalla trasformazione di una struttura industriale dismessa in un parco verde a dieci metri dal suolo. E ancora, la Ewha Womans University di Seul (Corea), che ha creato all'interno del campus universitario una grande area verde per il ritrovo delle giovani studentesse; il Green Belt a Tripoli (Libia), 700 ettari di cintura verde metropolitana intorno al cuore della città; infine, il Brooklyn Bridge Park (Stati Uniti), in corso di realizzazione, che avrà l'obiettivo di preservare il lungofiume dell'East River grazie a sistemi di raccolta dell'acqua piovana e al reimpiego di materiali recuperati.

Modelli per la città intelligente sono: il Digital Water Pavilion di Saragozza (Spagna), progettato in occasione dell'Expo 2008, in cui, grazie all'uso dell'acqua come elemento architettonico, è stato possibile creare un piacevole microclima eliminando completamente l'uso dell'aria condizionata. Un'altra città spagnola, Madrid, sarà presente con il singolare progetto dell' "albero-aria" Ecoboulevard, una struttura leggera e smontabile, costruita per lo più con materiali riciclati, che utilizza pannelli fotovoltaici per creare energia elettrica e illuminare gli spazi circostanti; e con il Madrid Rio, un parco lineare che costeggia per più di dieci chilometri il fiume Manzanarre, con 8.360 alberi e numerosi percorsi pedonali e ciclabili sorti al posto di una vecchia circonvallazione. In questa sezione anche il Prada Transformer a Seul, padiglione rotante a quattro facce di diversa forma, pensato per ospitare sfilate, mostre e rassegne di cinema, e due esperienze italiane: il quartiere Portello a Milano, oggetto di una riqualificazione delle aree a ridosso dell'ex edificio fieristico, diventate ora spazi pubblici (due piazze e un parco urbano) collegati da una rete di percorsi pedonali; e, sempre a Milano, il Maciachini Business Park, progetto che ha trasformato l'area industriale della storica casa farmaceutica Carlo Erba in uno spazio che oggi accoglie un teatro, un museo di marionette e burattini, una grande palestra con piscina, negozi e ristoranti.
Quali esempi di città inclusiva, la mostra porta in scena: il Piano di urbanistica sociale per la rivitalizzazione dei quartieri più degradati di Medellin, in Colombia, dove sono stati realizzati spazi ed edifici a servizio della comunità (biblioteca, giardino botanico, centro culturale, museo della tecnologia); il Superkilen Master Plan di Copenaghen, che ha creato nel quartiere più multiculturale della Danimarca una piazza di 800 mq in cui gli elementi architettonici e i colori omaggiano le 60 nazionalità che qui vivono e lavorano; il South east coastal Park, invece, ha portato sulla spiaggia di Barcellona (Spagna) un auditorium, spazi per attività e attrazioni all'aperto.

E ancora, la Christus Church di Vienna; il Caixa Forum a Madrid (Spagna), edificio che ospita l'omonimo museo e centro culturale nell'ex stazione di conversione dell'energia elettrica; il Metropol Parasol, spazio coperto nel centro storico di Siviglia (Spagna), destinato alla vita sociale di cittadini e turisti. Infine, un'altra esperienza italiana, il torinese Centro polifunzionale Snos, sorto nell'area delle Officine Savigliano e affacciato sul parco del fiume Dora, che oggi accoglie attività commerciali, ristoranti e unità abitative.
La mostra è pensata come una scena teatrale, in cui si propone in forma allegorica uno spaccato di città del futuro entro cui il visitatore può muoversi, vedere, imparare e interagire. Grazie a un sofisticato progetto multimediale (a cura di dotdotdot), il pubblico entra virtualmente nelle diverse realtà rappresentate dai singoli progetti, attraverso una sorta di labirinto sensoriale fatto di suoni, voci e rumori, che lo accompagnano all'interno di una città ideale dal forte impatto scenografico. Le tre torri-edifici principali accolgono al loro interno scorci urbani raccontati attraverso un'interfaccia dinamica e interattiva, che lascia il visitatore libero di fruire dei contenuti video riguardanti i progetti in esposizione.
Marilisa Romagno
autore