18/05/2016 - 14:02

Ilva, Strasburgo accusa l'Italia: "Non ha protetto i cittadini dall'inquinamento"

A seguito del ricorso di 182 cittadini di Taranto e provincia la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha aperto un procedimento contro lo Stato italiano con l'accusa di non aver tutelato la salute dei presentanti ricorso.
Secondo i ricorrenti "lo Stato non ha adottato tutte le misure necessarie a proteggere l'ambiente e la loro salute, in particolare alla luce dei risultati del rapporto redatto nel quadro della procedura di sequestro conservativo", evidenziando l'assenza di un impianto normativo efficace nell'evitare gli effetti dell'inquinamento dell'Ilva di Taranto. La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha ritenuto valide le prove presentate ed ha formalmente aperto un procedimento contro lo Stato italiano. I cittadini denunciano tra l'altro la violazione del diritto al rispetto della vita degli interessati anche alla luce dei numerosi decreti "salva-Ilva" susseguiti negli ultimi anni.

Quasi contestualmente, anche a Taranto si è aperto il processo contro l'Ilva per disastro ambientale. Alla sbarra 44 imputati, tra cui Fabio e Nicola Riva della proprietà Ilva, l'ex presidente della Regione Nichi Vendola, l'ex presidente della Provincia Gianni Florido, il sindaco di Taranto Ippazio Stefano e l'ex presidente dell'Ilva Bruno ferrante. Tra chi si è costituito parte civile invece c'è l'attuale governatore della Regione Michele Emiliano che commenta: "Questo non è un piccolo processo per limitati episodi di inquinamento ambientale. Bisogna sanare un'apparente incongruità: com'è possibile che un impianto continui a funzionare nonostante la magistratura accusi i precedenti gestori di reati così gravi? Tutto questo può accadere grazie ai decreti che hanno sospeso le possibilità di tutelare la salute dei cittadini tarantini".
Tommaso Tautonico
autore