11/07/2014 - 14:59

Ilva: Cdm approva decreto e Ronchi si dimette. Sì a prestito ponte

Il consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che mira a dare continuità produttiva ed occupazionale all'Ilva e a vigilare che vengano però rispettate le norme ambientali e sanitarie in materia.
Il decreto precisa in particolare la tempistica di attuazione delle prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale e del Piano ambientale dell'Ilva. Sono previste due scadenze generali: entro il 31 luglio 2015 dovrà essere realizzato al meno l'80% degli adempimenti previsti, mentre entro il 5 agosto 2016 dovranno essere completati gli interventi ambientali. 
 
In ogni caso dovrà essere rispettato il termine già fissato dell'8 marzo 2016 per l'applicazione della decisione della commissione 2012/135/Ue del 28 febbraio 2012, relativa alle migliori tecniche disponibili (BAT). Infine il provvedimento stabilisce che il commissario straordinario presenti entro la fine del 2015 al ministro per l'Ambiente e all'Ispra una relazione sullo stato di attuazione del piano ambientale.
 
Si prevede inoltre nel dettaglio l'aggiornamento delle tempistiche della messa fuori produzione della Batteria 11 e dell'Altoforno 5 per renderle compatibili con il rientro in esercizio degli impianti ancora fermi, in modo da garantire la continuità produttiva nel rispetto della normativa ambientale.
 
Quanto alle modalità di finanziamento, il testo stabilisce che, a prescindere dai piani industriale e di tutela sanitaria ed ambientale, l'impresa commissariata possa contrarre finanziamenti prededucibili a norma dell'articolo del regio decreto n. 267 del 1942.  La prededucibilità è ammessa solo qualora questi finanziamenti siano funzionali all'attuazione del piano ambientale ovvero alla continuazione dell'esercizio dell'impresa e alla gestione del relativo patrimonio ed è subordinata all'attestazione del ministro dell'Ambiente.  
 
Il ricorso alla prededucibilità è volto a facilitare la concessione del finanziamento e si giustifica in ragione degli interessi di carattere generale che si intendono perseguire, in particolare il risanamento ambientale e la continuità e valorizzazione dell'impresa, spiega il governo.
 
Infine il decreto non stabilisce - come invece si pensava - l'istituzione della nuova figura del commissario ambientale, dotato di poteri specifici, e mantiene invece l'attuale figura del subcommissario. Una scelta non condivisa dall'attuale subcommissario Edo Ronchi, che ha già annunciato che considera conclusa la sua esperienza all'Ilva. Ma non è tutto. Il provvedimento non prevede neanche un cospicuo intervento di spesa attraverso i fondi dei Riva sottoposti a sequestro fiscale a Milano o un sostanzioso finanziamento da parte dello Stato, come si era annunciato. 
 
"Il risanamento ambientale dell'Ilva è un'assoluta priorità sociale ed economica e uno strumento strategico per il rilancio dell'azienda. Con il decreto legge Ilva approvato dal consiglio dei Ministri si rafforza questo impegno, consentendo il reperimento delle risorse finanziarie necessarie per gli interventi" commenta il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.
 
"Le condizioni di favore per accedere al prestito ponte per le attività di ambientalizzazione della fabbrica e la rimodulazione dei tempi degli interventi per assicurare che il risanamento proceda speditamente e che continuità produttiva e livelli occupazionali siano salvaguardati - conclude Galletti - sono elementi importanti per assicurare all'Ilva e a Taranto una prospettiva di tutela ambientale, ma anche quella opportunità di sviluppo economico che la crisi del siderurgico aveva messo a rischio".
Rosamaria Freda
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