29/11/2012 - 13:00

Il WWF fa lezione alla UE: ecco la strategia energetica

Presentato oggi il report WWF "Ridurre le emissioni del settore energetico nel modo giusto" sulla roadmap energetica europea al 2050. Il pronostico WWF: di questo passo l'Europa entro il 2050 rischia di ridurre le emissioni inquinanti solo del 40% anziché dell'85-90% come invece previsto dalla roadmap energetica UE. Il 2012 potrebbe essere il nono anno più caldo mai registrato con una temperatura media globale di 14,45° C.
"Sul clima l'Unione Europea rischia di bucare l'obiettivo, riducendo le emissioni inquinanti di appena il 40% anziché dell'85-90% entro il 2050, come invece previsto dalla roadmap energetica europea al 2050. Per rimettersi al passo con la propria tabella di marcia l'Unione Europea deve agire subito e dare priorità al risparmio energetico e alle energie rinnovabili rispetto alle fonti rischiose e dannose derivanti dai combustibili fossili e dall'energia nucleare". E' l'allarmante pronostico lanciato dal nuovo rapporto del WWF sulla roadmap energetica europea al 2050, intitolato "Ridurre le emissioni del settore energetico nel modo giusto" e diffuso oggi, proprio mentre si svolge il vertice internazionale sui cambiamenti climatici, a Doha, in Qatar, e nel giorno in cui la Società Metereologica Mondiale ha annunciato che il 2012 potrebbe essere il nono anno più caldo mai registrato con una temperatura media globale di 14,45° C, più alta di 0,5° C di quella registrata dal 1961 al 1990. Il rapporto del WWF "Ridurre le emissioni del settore energetico nel modo giusto", basato sulla ricerca di CE Delft, valuta i 5 scenari di decarbonizzazione della Roadmap energetica 2050 della Commissione Europea (elevata efficienza energetica, tecnologie di approvvigionamento diversificate, alte fonti energetiche rinnovabili, cattura e stoccaggio del carbonio e bassa percentuale di nucleare) e mostra come essa considera solo una gamma relativamente ristretta di opzioni di decarbonizzazione, tutte con livelli quasi identici di energia rinnovabile entro il 2030, e una componente residua significativa di combustibili fossili fino al 2050.

"Le energie rinnovabili, pur giovani, si stanno affermando rapidamente e promettono ulteriori, positivi sviluppi. Per contro, occorre smettere di contare sul nucleare e sulla cattura e stoccaggio del carbonio, un tentativo lodevole che però si sta dimostrando costoso e inefficace. La prospettiva a 40 anni chiarisce anche che mentre il gas ha un ruolo importante all'inizio, il suo uso deve poi diminuire fortemente nel corso del tempo, se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi sul clima e contribuire agli sforzi internazionali con un ruolo non secondario. Il report del WWF sulla UE riflette le conclusioni del dossier 'Obiettivo 2050' commissionato dal WWF Italia al REF-E per il nostro Paese, segno che c'è una tendenza europea che conviene a tutti", ha dichiarato Mariagrazia Midulla, Responsabile Policy Clima ed Energia del WWF Italia, che in questi giorni è a Doha per seguire i negoziati del vertice sui cambiamenti climatici.

Il rapporto del WWF dimostra anche che l'Unione Europea potrebbe trarre maggiori benefici da opzioni più ambiziose, come la riduzione del 95% delle emissioni inquinanti, combinando alti standard di produzione di energia rinnovabile e risparmio energetico. In particolare lo studio WWF individua quattro lezioni chiave per il raggiungimento di una maggiore riduzione delle emissioni legate al comparto dell'energia, e riducendo così la minaccia del cambiamento climatico:
1. Il risparmio energetico è il fattore chiave per la decarbonizzazione del sistema energetico;
2. La finestra di opportunità per aumentare la produzione da fonti rinnovabili è aperta oggi, e va sfruttata;
3. Le nuove infrastrutture elettriche devono aiutare lo sviluppo delle rinnovabili su scala europea, mentre quelle per il gas appaiono sovradimensionate;
4. Puntare al 95% di decarbonizzazione sin dall'inizio vuol dire dettare le regole del gioco
La crescita vertiginosa del costo economico, sociale e ambientale del nostro attuale sistema energetico, nonché la minaccia imminente di un disastro legato al cambiamento climatico, inverte l'onere della prova: sono le fonti diverse dalle rinnovabili a dover giustificare il proprio utilizzo, non il contrario. I rischi inaccettabili del cambiamento climatico possono essere evitati solo se i paesi sviluppati riducono le loro emissioni di gas serra del 40% entro il 2020 e del 95% entro il 2050. Il raggiungimento di questo migliorerà la probabilità del riscaldamento di rimanere al di sotto di 2 ° C, e di tenere a portata di mano obiettivo del WWF di un 1,5 ° C max. La visione del WWF di un mondo alimentato dal 100% di energie rinnovabili entro la metà di questo secolo è realizzabile. Anche se questo sforzo di transizione richiede investimenti significativi, il raggiungimento vorrebbe dire che permetterebbe di risparmiare a livello globale circa 4mila miliardi di euro l'anno entro il 2050 attraverso l'efficienza energetica e la riduzione dei costi del carburante rispetto a uno scenario del mantenimento dei sistemi produttivi attuali.
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Tommaso Tautonico
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