01/01/2013 - 01:00

Il solare è più economico del nucleare

Un articolo del New York Times su uno studio effettuato da un docente di economia, attesta che il solare costa meno del nucleare. Se si mettono a confronto il solare costa meno di 0,16 dollari a chilowattora. L'energia atomica costerà sempre di più e necessita di pesanti investimenti pubblici.
I costi di energia solare e atomica sono messi a confronto in uno studio americano. Il 26 luglio sul New York Times afferma che il solare è meno costoso del nucleare, riprendendo uno studio di John Blackburn, docente di economia della Duke University. Se si confrontano i prezzi attuali del fotovoltaico con quelli delle future centrali previste nel Nord Carolina, il vantaggio del solare è evidente, afferma Blackburn. «Il solare fotovoltaico ha raggiunto le altre alternative a basso costo rispetto al nucleare», spiega Blackburn.

«Il sorpasso è avvenuto da quando il solare costa meno di 16 centesimi di dollaro a kilowattora» (12,3 centesimi di euro/kWh). Senza contare che il nucleare necessita di pesanti investimenti pubblici e il trasferimento del rischio finanziario sulle spalle dei consumatori di energia e dei cittadini che pagano le tasse. Secondo lo studio di Blackburn negli ultimi otto anni il costo del fotovoltaico è sempre diminuito, mentre quello di un singolo reattore nucleare è passato da 3 miliardi di dollari nel 2002 a 10 miliardi nel 2010. In un precedente studio Blackburn aveva dimostrato che se solare e eolico lavorano in tandem possono tranquillamente far fronte alle esigenze energetiche di uno Stato come il Nord Carolina senza le interruzioni di erogazione dovute all’instabilità di queste fonti.

I costi dell'energia fotovoltaica, alle luce degli attuali investimenti e dei progressi della tecnologia, si ridurrà ulteriormente nei prossimi dieci anni. Mentre, al contrario, i nuovi problemi e l'aumento dei costi dei progetti hanno già portato alla cancellazione o al ritardo nei tempi di consegna del 90% delle centrali nucleari pianificate negli Stati Uniti, spiega Mark Cooper, analista economico dell'Istituto di energia e ambiente della facoltà di legge dell'Università del Vermont. I costi di produzione di una centrale nucleare sono regolarmente aumentati negli ultimi anni e le stime sono costantemente in crescita.

Eppure nonostante i dati parlino chiaro in Italia si continua ad andare avanti, vedi gli accordi firmati di recente dal ministro Prestigiacomo proprio con gli Stai Uniti per la sicurezza in campo nucleare; poco importa che il trend sia pro-solare, sembra che non ci sia nulla da fare per convincere il nostro governo a fermarsi e puntare forte sulle fonti rinnovabili.
Marilisa Romagno
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