01/01/2013 - 01:00

Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano: sostenibilità ed energie rinnovabili

È stata presentata e discussa a Pratospilla la bozza del nuovo Piano pluriennale di sviluppo economico e sociale (Ppes) del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano: 92 progetti per rilanciare il territorio puntando su sostenibilità ed energie rinnovabili.
Tra le iniziative previste, infatti, oltre ad un investimento nelle energie rinnovabili, anche la volontà di sviluppare un distretto eco-turistico, tutelare e valorizzare i beni ambientali, favorire l'innovazione del settore agro-silvo-pastorale.
"Stiamo per realizzare un impianto fotovoltaico che renderà, ogni anno, dai 120 ai 150 mila euro al nostro Comune - ha spiegato Sandro Moretti, sindaco di Monchio delle Corti, e il suo assessore Paolo Baratta - In passato, abbiamo troppo facilmente rilasciato e rinnovato concessioni, ad esempio sull'acqua, delle quali poco o nulla rimane sul territorio degli utili che producono. E' ora di svegliarsi!".

"C'è il rischio - ha aggiunto il presidente del parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, Fausto Giovanelli - di non cogliere le grandi potenzialità dell'Appennino, nella prospettiva della green economy, oppure, che le potenzialità siano colte con risorse naturali locali, come acqua, sole e vento, ma con risorse umane e imprenditoriali radicate altrove, per scarsità di quelle locali. In questo caso, saremmo di fronte a una colonizzazione dell'Appennino. Meglio di niente, ma non il meglio; insomma non quello che vogliamo noi".
"Ci aspettiamo entro cinque anni - ha continuato Giovanelli - l'incremento del 5% dei residenti con età inferiore ai 18 anni rispetto al 2008; l'incremento del 20% dei nuovi 'arrivi' tra i residenti; la copertura di banda larga per tutti i borghi; la volontà di arrestare la fuga dei laureati (con un incremento del 20% dei laureati residenti rispetto al 2008); il realizzare un disciplinare di produzione per i prodotti del Parco; l'incrementare la vendita diretta e le aziende agrituristiche; l'aumentare le presenze turistiche del 40%; uguagliare la produzione da energia rinnovabile ai consumi del territorio e, non ultimo, l'incremento del tessuto imprenditoriale del numero di imprese".

"Tre sono i nostri macroprogetti strategici, i più ambiziosi, già avviati, ma che richiedono l'attiva collaborazione del sistema locale e imprenditoriale - ha spiegato il presidente - mi riferisco a Parchi di Mare e d'Appennino (alleanza tra parchi, territori e operatori dall'Appennino alle Cinque Terre, per un distretto delle qualità su area vasta), Parco nel Mondo (un'azione costante di richiamo e collegamento con l'enorme ricchezza umana, sociale, culturale e imprenditoriale rappresentata dalle migliaia di emigrati altrove, che hanno radici ancora forti in Appennino) e l'Atelier delle Acque e delle Energie (che, con Reggio Children ed Enel potrà realizzare a Ligonchio un polo della pedagogia della scienza, aperto alle visite all'Italia e a tutto l mondo)".

"Il primo è, soprattutto, economico, rivolto all'economia turistica e agricola. Il secondo riguarda il sociale, rivolto alle risorse umane. Il terzo, infine, è un progetto primariamente culturale, rivolto all'educazione ambientale e scientifica. Sono progetti ambiziosi, ma se realizzati, anche solo in parte, cambieranno la faccia dell'Appennino", ha poi concluso Giovanelli.
Ora la palla passa alla Comunità del Parco per la ratifica del Ppes, con la speranza di poterlo vedere attivo già dal prossimo autunno.
Lisa Zillio
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