Il mercato che cambia: Consumatori più consapevoli, Imprese più responsabili

Più precisamente l'indagine è stata condotta interrogando due categorie strategiche nel processo di sviluppo della cultura della sostenibilità: i consumatori finali ed i responsabili degli uffici acquisto di piccole e medie imprese operanti sul territorio nazionale e non.

Molto interessanti i risultati emersi dall'indagine. Interrogate le aziende sul grado di importanza che la "sostenibilità" ricopre nella decisione d'acquisto e nei rapporti con i fornitori, emerge che il 58% indica la sostenibilità come MOLTO IMPORTANTE, mentre il 38% la considera ABBASTANZA IMPORTANTE e solo un trascurabile 5% la considera di importanza marginale. Questa risposta è abbastanza omogenea indipendentemente dalla tipologia di aziende considerate con un picco significativo per le aziende italiane che operano anche sui mercati esteri e per le multinazionali straniere operanti in Italia. Tra le componenti della sostenibilità emerge come molto importante l'impatto sociale (83%), seguito immediatamente dall'aspetto ambientale (78%).

Altro dato interessante riguarda la comunicazione delle aziende in merito agli aspetti di sostenibilità legati al prodotto servizio. Il 69% delle aziende infatti dichiara di comunicare questi aspetti esclusivamente al pubblico interno, mentre solo il 50% dichiara di comunicarli anche all'esterno. Questo è un chiaro segnale di scarsa consapevolezza di quanto questo tema incida in maniera estremamente rilevante nelle decisioni d'acquisto anche dei consumatori finali.
Indagando più a fondo sull'importanza degli elementi di valutazione che vengono messi in campo per la scelta dei fornitori, emerge che il rispetto di criteri etici, sociali ed ambientali è al 5° posto dopo "qualità di prodotto", "tempi di consegna", "condizioni commerciali" e "servizio post-vendita", raccogliendo il 63% delle risposte sommate tra "molto" e "moltissimo".

La seconda sezione della ricerca indaga invece la relazione tra il concetto di "sostenibilità" ed il consumatore finale. Numerosi comportamenti che la maggioranza dei consumatori ritiene importanti ed utili per contribuire allo sviluppo sostenibile, in particolare vengono menzionati spontaneamente degli intervistati i comportamenti che sono legati direttamente ad un vantaggio economico: spegnere le luci, usare lampadine a risparmio energetico, consumare prodotti di stagione. Meno condivisi risultano i comportamenti che necessitano di un impegno di tempo e denaro. Solo un terzo del campione dichiara di tenere in considerazione dei criteri etici, sociali o ambientali al momento di acquisto, infatti questi elementi seguono per grado di importanza la qualità ed il prezzo che rappresentano gli elementi maggiormente considerati nella scelta.

E' particolarmente interessante il peso e la domanda che i consumatori rivolgono alle aziende che vengono individuate come maggiormente responsabili di attuare pratiche rivolte alla sostenibilità ed alle quali si chiede non solo un maggiore impegno concreto con le azioni ma anche un maggiore impegno nel dare informazioni trasparenti sull'impatto ambientale dei prodotti servizi che propongono al consumatore.

In estrema sintesi emerge da questa analisi un RUOLO DECISIVO CHE SPETTA ALLA COMUNICAZIONE, come strumento primario di consolidamento della cultura della sostenibilità e nel fornire indicazioni chiare ai consumatori sui comportamenti di acquisto e di consumo che praticano.

Alle aziende non resta che prendere atto della sostenibilità come FATTORE STRATEGICO per affrontare il futuro e per creare una solida e duratura alleanza con il proprio pubblico.

Per maggiori dettagli sulla ricerca "Per uno sviluppo sostenibile: punto di vista di imprese e consumatori", scarica l'allegato.

(autore: Eliana Savino - www.elianasavino.it)