01/01/2013 - 01:00

I farmers market e la crisi dei fast food

Secondo la Coldiretti, tra le cause dell'attuale crisi che ha colpito il mercato dei fast food ci sarebbe una tendenza a cambiare le proprie abitudini alimentari, dal junk food a prodotti locali di qualità.
È recente, infatti, la notizia della messa in vendita del colosso statunitense Burger King, la seconda catena al mondo nel mercato del junk food.
Con l'aumento anche negli Usa dei farmers market (16% in più rispetto lo scorso anno, per un totale di 6132 farmers market attualmente aperti negli Usa), i mercati degli agricoltori dove si possono acquistare prodotti tipici e a km zero, si sta registrando un successo nella vendita di cibi freschi e genuini provenienti dalla campagna rispetto a quelli delle grandi multinazionali.

A questo si aggiungono le iniziative promosse dall'amministrazione Obama in favore di stili di vita più sani: dall'abbandono del cibo spazzatura all'obbligo di indicare il conto delle calorie nei menù offerti da oltre 200mila catene di fast food, ristoranti e take away, alla coltivazione di un orto alla Casa Bianca nelle cui prossimità è stato aperto anche un farmers market.

Anche in Italia si registra questa tendenza: secondo una indagine Coldiretti/Swg il 54% degli italiani preferisce acquistare prodotti alimentari locali e artigianali; le preferenze per le grandi marche si fermano infatti solo al 12%.
Inoltre, il 29% degli italiani sceglie tra queste due tipologie di prodotto in base alla qualità (solo il 5% guarda invece al prezzo) e l'11% acquista regolarmente alimenti direttamente dai produttori (il 47% ha dichiarato di farlo almeno qualche volta durante l'anno).

La Coldiretti stima che nel 2010 la spesa in cantine, malghe o frantoi per acquistare direttamente dai produttori vini, ortofrutta, olio, formaggi, e altre specialità supererà i 3 miliardi di euro, con un coinvolgimento di 63mila imprese agricole attraverso spacci aziendali, chioschi, bancarelle, sagre e oltre 500 mercati degli agricoltori di Campagna Amica.
Infine la Coldiretti ha ricordato che "l'acquisto di un alimento direttamente dal produttore è un'opportunità per conoscere non solo il prodotto ma anche la storia, la cultura e le tradizioni che racchiude dalle parole di chi a contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale".
Lisa Zillio
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