01/01/2013 - 01:00

Goletta Verde: pedalata per la Riserva Foce Bevano

Goletta Verde di Legambiente a Marina Ravenna ha organizzato una pedalata alla riconquista della Riserva Foce Bevano con lo scopo di riportare la legalità e la tutela ambientale: questa la sola ricetta per la salvaguardia del patrimonio naturale e la gestione sostenibile del territorio. Soddisfazione per l'abbattimento degli abusi avvenuti nell'ultimo anno.
Una pedalata all'insegna della legalità e della tutela ambientale, per la riconquista della Riserva Foce Bevano e della Riserva Naturale dello Stato. Un'iniziativa organizzata dalla Goletta Verde, la celebre campagna di Legambiente in difesa del mare e delle coste italiane, che in sosta a Marina di Ravenna ha ritenuto prioritario puntare i riflettori su questa perla naturale la cui integrità è stata più volte minacciata e violentata. Un modo per esprimere soddisfazione per la recente rinaturalizzione dell'area dopo l'abbattimento di 100 capanni abusivi, ma al contempo il sommo rammarico per la tragedia ambientale di cui la stessa zona è stata vittima a causa dei terribili incendi susseguitisi da luglio ad agosto, che complessivamente hanno distrutto 65 ettari di patrimonio boschivo. Ancor prima dello scempio causato dagli incendi, Legambiente aveva segnalato ripetutamente i problemi di gestione della riserva naturale e le varie criticità che la affliggono, assegnando nel 2005 una bandiera nera al Comune di Ravenna, il quale aveva previsto nel piano regolatore la 'legalizzazione' del Villaggio di capanni. Accogliendo con soddisfazione l'avvenuto abbattimento degli abusi, Goletta Verde torna oggi a denunciare la massiccia pressione antropica a cui la zona è sottoposta, per il permanere dei restanti manufatti abusivi ed il protrarsi di attività poco consone al pregio dell'area. Il sito, infatti, caratterizzato dalla particolare importanza naturalistica del biotopo, è ricompresso tra i SIC (Sito d'Importanza Comunitaria) per "vegetazione annua delle linee di deposito marine", per le "dune mobili embrionali" e le ZPS, (Zone a Protezione Speciale) tuttavia, come denunciato più volte, è fortemente minacciato in più parti della costa. Attualmente, infatti, c'è da rilevare come gran parte delle dune versino in stato di degrado provocato dal fenomeno della erosione che, assieme alla attività antropica, comportano un grave rischio di scomparsa definitiva delle stesse.

Abusivismo, cemento ed attività invasive stanno trasformando il paesaggio costiero ravennate con dinamiche talvolta poco trasparenti. Appare quanto mai urgente, soprattutto alla luce del disastro ambientale causato dagli incendi, prodigarsi per invertire questa tendenza, mettendo in campo politiche concrete per la gestione sostenibile di questa zona come di tutta la linea di costa locale, superando interessi privati ed agendo in difesa del bene comune. "Se un passo nella giusta direzione è stato fatto con il primo abbattimento del villaggio abusivo di capanni in località Foce Bevano - afferma Lorenzo Frattini, Presidente Legambiente Emilia Romagna -, la strada per la piena rinaturalizzazione, bonifica e valorizzazione di tutta l'area costiera è ancora lunga. In questo senso, è prioritario procedere in primo luogo con il censimento di tutti i manufatti esistenti ed in seguito, con l'abbattimento di tutte le costruzioni abusive ancora in piedi per poi riqualificare quelle regolarmente esistenti, bonificando le rispettive aree di pertinenza sia da un punto di vista ambientale, per quanto riguarda la presenza di eternit ed altri materiali nocivi, che -, sottolinea Frattini -, rispetto agli standard di minima sicurezza, nonché dal punto di vista igienico e sanitario. La tragedia degli incendi ha mostrato in tutta la sua drammaticità quanto si debba ancora lavorare non solo organizzando piani di tutela più efficaci, ma soprattutto impegnandosi per la sensibilizzazione della popolazione, diffondendo nella coscienza comune il valore unico ed insostituibile del patrimonio naturale locale".

Contro l'abusivismo e non di certo contro la tradizione locale, la proposta di Legambiente è quella di implementare un processo di trasformazione positiva dell'area dei capanni della all'insegna della tutela ambientale e della legalità. Proprio per questo, nelle Osservazioni sottoposte all'attenzione del Comune di Ravenna, si suggerisce di intervenire con la manutenzione e l'adeguamento dei capanni da pesca e da caccia regolarmente esistenti, e quindi solo quelli dotati di un appropriato titolo edilizio, verificando quali abbiano bisogno di modifiche nella volumetria e promuovendo l'utilizzo di tecniche e materiali sostenibili, salvaguardando la costa da nuovo cemento, con particolare attenzione verso tutte le aree sottoposte a vincolo, nonché escludendo a priori qualunque progetto di condono o sanatoria per i manufatti illegali.
Tommaso Tautonico
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