01/01/2013 - 01:00

Gli italiani conoscono poco le fonti rinnovabili

Un sondaggio rileva che solo un italiano su tre dichiara di conoscere le fonti rinnovabili. Il 34,8% non ha mai sentito parlare di fotovoltaico e il 25,1% di energia eolica. La grande maggioranza ritiene tuttavia che facciano risparmiare.
Due italiani su tre dichiarano di conoscere poco o per niente le energie rinnovabili.
È quanto emerge da un sondaggio realizzato dalla Doxa in collaborazione con Insintesi ricerca & comunicazione e 6DVision Italia, per conto dell'ente di certificazione ICIM. L'indagine ha esaminato una campione rappresentativo della popolazione italiana e una rappresentanza delle aziende che operano nel settore delle fonti rinnovabili per capire se l'attuale offerta stia effettivamente rispondendo alle esigenze del mercato, almeno per quanto riguarda le principali fonti rinnovabili (eolico, fotovoltaico e solate termico).
L'energia meno conosciuta è quella fotovoltaica: solo il 24,4% della popolazione dichiara di conoscerla bene, contro il 40,8% che ne ha "solo sentito parlare" e il 34,8% che proprio "non ne ha mai sentito parlare".
Le percentuali migliorano, in verità non di molto, nel caso dell'energia eolica (il 30,3% degli italiani dichiara di "conoscerla bene" e il 25,1 "non la conosce") e del solare termico (il 30,4% la "conosce bene" e il 20% "non ne ha mai sentito parlare").
Nonostante la scarsa informazione, emerge una forte propensione degli italiani per le fonti rinnovabili, non però per gli aspetti ambientali, bensì per quelli economici: il 77,8% della popolazione ritiene infatti che esse facciano risparmiare rispetto alle fonti convenzionali (il 28% "molto" e il 49,8% "abbastanza").
Sorprendenti i risultati sul fronte delle aziende interpellate (tra le quali non è compresa Enel Green Power).
Le aziende dichiarano di essere consapevoli sia che le persone più disposte ad adottare le nuove tecnologie sono quelle meglio informate, sia che c'è una scarsa conoscenza presso la popolazione tanto sulle tecnologie, quanto sugli incentivi. Eppure si dimostrano decisamente poco attive nella comunicazione, convinte che l'attuale forte crescita del mercato non richiedere impegni su tale fronte.
Dino Bortone
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