01/01/2013 - 01:00

Gli americani di fronte ai rischi del Global Warming

Una indagine ha analizzato la sensibilità dei cittadini americani nei confronti dei cambiamenti climatici, evidenziando livelli di impegno molto differenziati all'interno di un quadro complessivamente ancora poco favorevole.
Una indagine del Center for Climate Change Communication della George Mason University di Fairfax (Virginia) ha analizzato la sensibilità dei cittadini americani nei confronti dei cambiamenti climatici.
Obiettivo dello studio, dal titolo "Global Warming's Six Americas 2009", è stato quello di misurare tanto le convinzioni e gli atteggiamenti dei cittadini statunitensi relativamente ai temi legati ai cambiamenti climatici, quanto i comportamenti e la diversa percezione del rischio.
I risultati dell'indagine, condotta su un campione rappresentativo di tutta la popolazione adulta, hanno fatto emergere un quadro piuttosto articolato che mostra differenti livelli di impegno su questi temi e come queste differenze incidano sull'efficacia della comunicazione.
La popolazione americana risulta infatti articolata in 6 grandi gruppi:
- gli allarmati (18% del campione). Si tratta di cittadini pienamente convinti della gravità rappresentata dal tema dei cambiamenti climatici e già impegnati in prima persona
- gli interessati (33% del campione). È il gruppo più numeroso: la fascia di popolazione che si dichiara convinta che il riscaldamento globale rappresenti un problema serio e reale, ma che di fatto non mostra un particolare impegno attivo
- i prudenti (19%) insieme ai distaccati (12%) e ai dubbiosi (11%) testimoniano diversi livelli di comprensione e di accettazione della problematica, senza però nessun tipo di impegno diretto e personale
- infine, i negazionisti (7%) sono certi che non ci sia un problema di riscaldamento globale e mostrano un impegno "al contrario". Ovvero, si oppongono attivamente al fatto che il Paese prenda degli impegni vincolanti per ridurre le emissioni di gas serra.
La buona notizia, secondo i commentatori USA, è che la maggioranza degli americani, e in modo crescente (oltre il 70%), si sta ponendo il problema del riscaldamento climatico ed è favorevole ad un impegno nazionale per ridurre le emissioni.
La brutta notizia è che meno del 20% ne trae le conseguenze e fa qualcosa in tal senso.
Dino Bortone
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