27/11/2019 - 18:15

Gli scarti della lavorazione del vino diventano prodotti cosmetici

Si sono incontrati a Cagliari per il primo Steering Committee Meeting i partner del progetto ENI CBCMED BESTMEDGRAPE provenienti da Italia, Francia, Libano, Tunisia e Giordania. Il programma finanzia progetti di cooperazione internazionale volti a rendere l’area mediterranea più competitiva, innovativa ed inclusiva. Al centro del progetto vite, pianta tradizionalmente coltivata in tutta l’area del Mediterraneo, con un elevato potenziale commerciale non ancora completamente sfruttato.

scarti lavorazione vino

Con un budget totale di 3,3 milioni di euro (il cofinanziamento europeo è pari a 2,6 milioni di euro, 80% del totale), BESTMEDGRAPE - New Business opportunities & Environmental suSTainability using MED GRAPE nanotechnological products - si inserisce nel programma ENI CBCMED, che finanzia progetti di cooperazione internazionale volti a rendere l’area mediterranea più competitiva, innovativa ed inclusiva. Al centro del progetto coordinato dall’Università di Cagliari c’è la vite, pianta tradizionalmente coltivata in tutta l’area del Mediterraneo, con un elevato potenziale commerciale non ancora completamente sfruttato.

“In particolare, i sottoprodotti di lavorazione del vino vengono considerati scarti di difficile smaltimento mentre, se adeguatamente sfruttati, hanno grandi potenzialità commerciali – ha spiegato Gianluigi  Bacchetta, coordinatore scientifico del progetto - Grazie all’esperienza dei partner in questo campo, BESTMEDGRAPE ha l’obiettivo di promuovere il trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca sulla vite e sui possibili utilizzi dei sottoprodotti di vinificazione che possono essere trasformati in nanoformulati commerciali innovativi destinati alla cura del corpo e al mantenimento di un buono stato di salute”. Oltre al trasferimento tecnologico verso potenziali imprenditori locali, il progetto sosterrà la nascita di nuove startup o imprese.

“L’Università di Cagliari è per noi un partner molto importante – ha aggiunto Elisabetta Neroni, in rappresentanza dell’Autorità di Gestione Regione Autonoma della Sardegna – per l’alto valore aggiunto apportato, certo non da oggi, dai suoi ricercatori e dall’autorevolezza internazionale che mostra di avere. Per avere un'idea dell'importanza di quanto sta accadendo, è sufficiente pensare che soltanto un decimo delle proposte presentate è stato finanziato”.

Sono coinvolti nelle attività previste dal progetto due Dipartimenti e due Centri Servizi dell’Università di Cagliari che operano in stretta collaborazione con gli altri partner mediterranei. Afferiscono al Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente due gruppi di ricerca coinvolti nel progetto: il team coordinato dalla prof.ssa Maria Manconi si occuperà dello sviluppo di nanoformulati nutraceutici e cosmeceutici utilizzando gli scarti della vinificazione e processi produttivi ecosostenibili, mentre quello coordinato dal prof. Carlo I.G. Tuberoso avrà il compito di caratterizzare gli estratti degli scarti quantificando il tenore totale dei composti polifenolici e determinando i principali composti in essi presenti.

Tommaso Tautonico
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