01/01/2013 - 01:00

Giornata mondiale delle zone umide: oasi wwf aperte

Il WWF Italia festeggia con l'apertura straordinaria e gratuita di 15 oasi, la prossima domenica, la Giornata mondiale delle zone umide che cade oggi. L'edizione 2011 coincide con i 40 anni della Convenzione Ramsar delle zone umide di importanza internazionale e con l'Anno Onu dedicato alle foreste.
"La giornata mondiale delle zone umide cade quest'anno nell'anno che l'ONU dedica alle foreste e non possiamo non sottolineare come il mondo dell'acqua e quello delle foreste sia indissolubilmente legati. Foreste ben conservate creano e proteggono preziosi ambienti acquatici nonché riserve di acqua potabile per l'intero pianeta. Non dimentichiamoci che oltre ad essere dei veri e propri polmoni verdi le principali foreste custodiscono i più grandi serbatoi di acqua, come ad esempio la foreste amazzonica che avvolge la più grande riserva di acqua dolce del pianeta" dice Isabella Pratesi Responsabile Conservazione WWF Italia. Le zone umide sono gli ecosistemi più a rischio del Pianeta, ma allo stesso tempo straordinari bacini di vita, serbatoi di CO2. Il 90% delle aree umide sono scomparse nell'ultimo secolo nella sola Europa.

Secondo la Commissione europea, fra il 1950 e il 1985 si sono registrate le perdite maggiori: in Francia (67%), Italia (66%), Grecia (63%), Germania (57%) e Olanda (55%). L'Italia ospita 52 siti Ramsar. Dei circa 3 milioni di ettari originari, all'inizio del ventesimo secolo ne restavano 1.300.000 ettari, fino a precipitare ai 300mila ettari nel 1991. Oggi ne rimane lo 0,2%, tra aree interne e marittime. Si stima che a questi ambienti sia legato circa il 12% delle specie animali totali, che diventano il 40% aggiungendo quelle vegetali. Quasi il 50% delle specie di uccelli presenti in Italia sono legate alle zone umide. Le aree umide forniscono acqua potabile, aiutano a riciclare l'oro blu e producono il 24% del cibo del Pianeta. Circa due miliardi di uccelli migratori ogni primavera attraversano l'Italia, ponte nel Mediterraneo fra Africa ed Europa, dai piccoli luì alla grande cicogna bianca. Le nostre aree umide rappresentano per molti un "pit stop", una sorta di area di servizio lungo le autostrade delle migrazioni per la sosta, l'alimentazione, ma anche la nidificazione.

Per festeggiare la Giornata mondiale delle zone umide domenica 6 febbraio il Wwf aprirà quindici delle sue Oasi, con entrata gratuita, da nord a sud.
Sono tantissimi gli uccelli che frequentano abitualmente le zone umide: trampolieri (come fenicotteri e grù); anatre (come canapiglie e mestoloni); passeriformi (come cannareccioni e merlo acquaiolo ), gabbiani e sterne; tante anche le specie che dal Nord Europa "svernano" in Italia: un esempio sono le oche selvatiche, che dall'Olanda sono già arrivate.
Marilisa Romagno
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