17/06/2014 - 17:57

Gas, FederPetroli: no alla politica di accumulo scorte. Sì a tavolo tecnico strategico

E' impensabile avere una politica energetica finalizzata all'accumulo di scorte da utilizzare in situazioni di blocco delle forniture di gas.
Ad affermarlo è il presidente della FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, preoccupato per quanto dichiarato dalla Gazprom sullo stop alle forniture di gas all'Ucraina e di conseguenza all'Europa. La compagnia energetica russa da ieri, 16 giugno, ha infatti dato il via al regime del pagamento anticipato delle forniture di gas verso l'Ucraina. Il motivo è il mancato pagamento del debito di 1,95 miliardi di dollari che l'Ucraina deve alla Russia.
Visto che la chiusura dei rubinetti all'Ucraina potrebbe inevitabilmente avere serie ripercussioni anche in Europa, il presidente Marsiglia chiede che il governo convochi urgentemente un tavolo tecnico strategico sull'energia in vista del semestre di presidenza Ue. 
 
"E' ormai giunto il momento che si avvii una politica decisiva dell'energia in Italia e che possa essere condivisa anche con gli altri paesi dell'Unione Europea. L'impegno del Commissario Europeo Gunther Oettinger deve essere affiancato. Strategia Energetica Nazionale (SEN) ed Europea da delineare su punti fondamentali che ad oggi non esistono" afferma Marsiglia in una nota.
 
"Ovunque guardiamo, Medio Oriente, Asia ed altri, assistiamo a situazioni geopolitiche delicate e ad alto rischio. Le politiche petrolifere non sono più quelle di venti anni fa ed anche i Paesi produttori manifestano sempre più una instabilità interna. L'Italia è l'unica soluzione sicura ed immediata di fonte energetica con i propri giacimenti e rafforzando le infrastrutture dell'indotto. Nel breve periodo possiamo diventare una nazione in parte indipendente e vivere delle nostre fonti fossili ed alternative" continua il presidente dei petrolieri italiani.
 
Quanto alla situazione in Iraq Marsiglia aggiunge: "parliamo di un paese con riserve immense di idrocarburi, dove non vi è mai stata una stabilità politica, economica ed energetica sin dai tempi di Enrico Mattei. Anche paesi OPEC hanno diversificato e deciso su forniture esterne diverse e con paesi che fino a qualche anno fa non erano nel "diametro operativo strategico" dell'organizzazione petrolifera di Vienna".
Rosamaria Freda
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