02/02/2022 - 19:30

FSC, in Italia aumentano del 10% le foreste e del 12,2% le filiere certificate

I settori imballaggi, arredo e moda sempre più attenti alla sostenibilità. Lo dicono i numeri 2021 del Forest Stewardship Council (FSC) Italia. Rinnovato slancio anche nella parte forestale: si estendono i boschi gestiti in modo sostenibile e aumenta l’investimento nella valorizzazione dei servizi naturali. Il Direttore Florian: “Da una maggiore interazione tra operatori di mercato e gestori forestali il futuro sostenibile del nostro Paese”.

foreste italiane

La pandemia non ferma in Italia la sensibilità verso la gestione “green” dei boschi e delle relative filiere: la conferma viene dai dati 2021 di FSC Italia, l’organizzazione no profit che si occupa a livello globale delle attività forestali sostenibili. Lo scorso anno infatti ha visto un aumento del 10% degli ettari di boschi gestiti in modo sostenibile (con un’attenzione sempre più forte verso la verifica degli impatti su fattori come acqua, suolo, biodiversità, stoccaggio dell’anidride carbonica e funzioni turistico-ricreative e culturali) e del 12,2% delle certificazioni di filiera (carta, arredo, imballaggi e fashion).

In Italia le foreste certificate superano i 75 mila ettari
Sono 75.213,99 gli ettari attualmente certificati secondo gli standard FSC nel nostro Paese (su un totale di 11 milioni di ettari, dati Inventario Nazionale delle Foreste): l’aumento, rispetto all’anno precedente, sfiora il 10% e si tratta della percentuale più alta degli ultimi tre anni. Fra gli ultimi ingressi, anche foreste nel Sud Italia e nelle Isole, sia con proprietà pubbliche medio-grandi (come il Comune di Lariano a Roma e il Parco Regionale del Matese, in Campania) che con realtà private medio-piccole come il bosco misto a sughera di Gianna Masu a Tempio Pausania o le sugherete della Società Agricola Limbara e di Pianos, entrambe in provincia di Sassari. “Accanto a realtà forestali più tradizionali, nel 2021 si è assistito ad un forte interesse per la certificazione FSC da parte di realtà coinvolte nella sughericoltura, che possono contribuire a rendere più sostenibile non solo il settore vinicolo, ma anche quelli della moda e della bioedilizia” conferma il Direttore di FSC Italia, Diego Florian.

L’incombere della crisi climatica e la consapevolezza dell’urgenza di interventi in questo ambito, spinge inoltre sempre più a valorizzare i servizi naturali o ecosistemici, asset fondamentale per le realtà forestali già certificate FSC che vogliono attirare potenziali investitori e promuovere gli impatti della gestione forestale responsabile su fattori come il ciclo dell’acqua, la preservazione della fertilità del suolo, la tutela della biodiversità, la cattura della CO2 o lo sviluppo delle funzioni turistico-ricreative e culturali del bosco: l’Italia è stato il primo Paese al mondo, nel 2018, a certificarli sulle aree gestite dal Gruppo Waldplus nel Nord Italia, a cui nel tempo si sono aggiunte altre realtà, come l’Azienda Agricola Rosa Anna e Rosa Luigia a Sabbioneta (Mantova), l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Regione Lombardia (ERSAF), l’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve (Firenze), l’Azienda Agricola Maria Luisa Rosseghini (Cremona) e la Magnifica Comunità di Fiemme (Trento). Sono tre le nuove realtà che nel corso del 2021 scelto questa via: Agris Sardegna (l’agenzia regionale per la ricerca in agricoltura), la Partecipanza dei Boschi di Trino (Vercelli) e la già citata Gianna Masu (Sassari).

Sempre più attenzione ai boschi nelle filiere produttive
Sono aumentati del 12,2% nell’ultimo anno i certificati di filiera FSC: al 31 Dicembre 2021 sono 3.178 e fanno riferimento alla cosiddetta Catena di Custodia (CoC); l’aumento è stato più alto degli anni precedenti, quando si attestava intorno al 10%. Sono oltre quattromila in Italia i siti produttivi coinvolti e FSC risulta essere il marchio di certificazione forestale più conosciuto, con una brand awareness del 70%, cresciuta di dieci punti percentuali in quattro anni (fonte: Ricerca Globescan sul marchio FSC, 2021). “Stiamo assistendo a una accelerazione anche in questo ambito – spiega Florian – e a una maggiore consapevolezza ambientale corrisponde la richiesta di soluzioni praticabili, sicure ed affidabili a problemi come la deforestazione e la crisi climatica”.

I settori merceologici con i maggiori incrementi si riconfermano quello del packaging (1.210 certificazioni totali, +17% rispetto al 2020 e 176 nuove certificazioni); dell’arredamento per interni ed esterni (608 certificazioni totali, +14% in un anno e un record di 99 nuove certificazioni nel 2021), del tessile (130 certificazioni totali , +39,7% e un incremento di 37 unità rispetto al 2020). Fra queste ultime, si segnalano la certificazione di Owenscorp Italia, manifattura del brand Rick Owens, mentre nel settore dell’arredo sono recenti le certificazioni di due importanti realtà come Boffi e Scavolini. A confermare l’interesse sempre maggiore nel settore dell’arredo ci sono i riscontri all’FSC Furniture Awards 2021, concorso europeo che premia le aziende più virtuose, con ben 5 aziende italiane vincitrici su 11 premi assegnati.

Un marchio credibile e sempre più apprezzato
Nel 2021 sono state 111 le realtà che hanno usufruito della licenza a scopo promozionale dei marchi FSC, con 28 nuovi contratti siglati e un incremento a valore del 44% rispetto all’anno precedente. Tra i settori maggiormente attivi si confermano l’agroalimentare, il retailer, la cosmesi, il settore parafarmaceutico, gli studi di consulenza e le Ong. Da segnalare i nuovi licenziatari nel settore fashion, come Diesel e Diadora e la crescita dell'interesse delle aziende a sostenere aree forestali certificate FSC, grazie agli investimenti sui servizi naturali di realtà come Sgambaro, Levico Acque, Miko o Barilla.

FSC nel mondo 
Sono poco più di 230 milioni gli ettari di foresta certificata FSC nel mondo, in aumento di quasi 9 milioni rispetto al 2020; tra i Paesi con maggior estensione certificata troviamo Russia, Canada, Svezia e Stati Uniti; in Europa, oltre a Svezia, spiccano Polonia, Romania e Bulgaria, per un totale di oltre 56 milioni di ettari (un terzo dell’intera copertura forestale europea). Sono invece 1.810 i gestori, i proprietari e gli operatori forestali certificati nel mondo (+4%) in 82 Paesi; il numero dei certificati di Catena di Custodia sale invece a 50.185 (+12%), distribuiti in quasi 140 Paesi, con l’Italia che rimane saldamente al primo posto nei Paesi dell’Unione Europea per numero di certificati di filiera.

Tommaso Tautonico
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