11/08/2014 - 11:58

Fotovoltaico: "lo spalma incentivi" è legge. Ma AssoRinnovabili non ci sta

Lo avevamo annunciato qualche giorno fa e così è stato: il dl Competitività è legge. Dopo essere stato licenziato dalle commissioni di Montecitorio ed approvato dall'Aula, il testo è approdato al Senato per una velocissima seconda lettura.
Ma quali sono le novità per il fotovoltaico? Come noto il provvedimento contiene il famoso "spalma incentivi", la norma che ha modificato il meccanismo di incentivazione al settore fotovoltaico in vista del taglio delle bollette energetiche per le piccole e medie imprese auspicato dal governo. 
 
In particolare, a partire da gennaio 2015, gli operatori del settore avranno a disposizione tre opzioni: 
 
- l'estensione da 20 a 24 anni del periodo di incentivazione con la rimodulazione del valore unitario dell'incentivo in base alla durata del periodo residuo;
- la possibilità di continuare ad avere gli incentivi su 20 anni ma con una riduzione per un primo periodo e il corrispondente aumento in un secondo momento, in base alle percentuali definite dal ministero dello Sviluppo economico;
- e infine, sempre su base ventennale, si potrà ridurre la percentuale fissata dal decreto passando dal 5 al 6% per quelli da 200 a 500 kW e dal 9 all'8% per gli impianti con potenza superiore ai 900 kW.
 
Inoltre, per gli impianti a fonti rinnovabili di potenza inferiore o uguale a 20 kW, ivi inclusi quelli già in esercizio al primo gennaio 2015 non si pagheranno gli oneri di sistema sull'energia autoconsumata previsti dall'articolo 24 del decreto in conversione. E ancora. Il testo stabilisce che la variazione della rendita catastale dell'immobile che ospita impianti fotovoltaici diventi obbligatoria solo se la potenza dell'impianto sia maggiore di 7 kW e il valore dell'impianto incrementi di oltre il 40 per cento la rendita catastale. 
 
Ma il settore del fotovoltaico non sta a guardare e annuncia subito contromosse
 
In vista della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, AssoRinnovabili ha deciso, insieme a una cinquantina di grandi operatori fotovoltaici, di scrivere alla commissione Europea chiedendo l'apertura di una procedura di infrazione contro lo Stato Italiano per violazione della direttiva 2009/28/CE che aveva fissato i target europei per lo sviluppo delle energie rinnovabili.
 
Non appena la norma entrerà in vigore, AssoRinnovabili coordinerà poi i ricorsi delle migliaia di operatori, sia nazionali sia esteri (le adesioni sono già molto numerose), ingiustamente penalizzati da un provvedimento che modifica unilateralmente e retroattivamente i contratti sottoscritti con il GSE, spiega l'associazione.
 
Due sono i filoni già attivati, continua AssoRinnovabili: il primo, a cui parteciperanno gli operatori italiani, mira ad ottenere la dichiarazione di incostituzionalità dello "spalma incentivi", come già segnalato dal presidente Emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida, il secondo, riservato invece agli investitori esteri, dimostrerà che è stato violato il Trattato sulla Carta dell'Energia che tutela gli investimenti nei Paesi aderenti (tra cui l'Italia). 
 
"Auspichiamo ancora che il governo metta riparo all'errore strategico insito nel provvedimento "spalma-incentivi". Se ciò non avverrà, ricorreremo in tutte le sedi possibili e rappresenteremo tutte le parti coinvolte e danneggiate da questa norma, miope e controproducente" ha dichiarato Agostino Re Rebaudengo, presidente di AssoRinnovabili. 
 
"La recente sentenza della Corte Costituzionale Bulgara, che ha annullato una tassa retroattiva del 20% sui ricavi degli impianti fotovoltaici ed eolici, dimostra che la certezza del diritto non può essere stravolta: siamo sicuri che anche la Corte Costituzionale Italiana giungerà alle medesime conclusioni" ha aggiunto Re Rebaudengo. 
 
Clicca qui per scaricare il testo definitivo del provvedimento.
 
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Rosamaria Freda
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