10/05/2013 - 16:28

Fotovoltaico, l'Ue tassa i pannelli prodotti in Cina

Stretta sul fotovoltaico made in China. I dazi sui pannelli importati scatteranno dal prossimo 5 giugno, ma la strada per il voto definitivo del Consiglio Ue è ancora lunga.
Le energie rinnovabili, fotovoltaico in primis, stanno pian piano acquisendo importanza. Ciò è stato possibile in primo luogo grazie ad un mutato atteggiamento da parte dei consumatori, i quali stanno dimostrando di preferire le fonti alternative a quelle carbon. Al momento di porre le migliori offerte di energia a confronto, ad esempio, molti di loro preferiscono limitare la propria ricerca agli operatori che garantiscono una fornitura totalmente proveniente da tali fonti. 
 
Questo ha permesso al settore dell’energia solare italiano ed europeo di svilupparsi sempre più. Un trend che rischia però di bloccarsi a causa dell’entrata in scena dei moduli fotovoltaici cinesi. Nell'arco di appena due anni i produttori cinesi di pannelli solari sono infatti arrivati a controllare in Europa l'80% del mercato dei venditori di energia pulita, dopo aver prima letteralmente invaso gli Stati Uniti. Questo grazie ai prezzi fortemente concorrenziali, sebbene secondo la Commissione Europea si tratti di una concorrenza sleale.
 
L’Ue si è infatti espressa in merito parlando di dumping e decidendo altresì di introdurre dei pesanti dazi. In questo modo sul mercato europeo i pannelli solari di produzione cinese non arriveranno più a prezzi di vendita stracciati, spesso addirittura ben al di sotto dei costi di produzione, visto che con i dazi sarà applicata una maggiorazione che potrà raggiungere fino al 63%. Chi vorrà produrre effettuando un risparmio sui costi dell'energia elettrica col sole troverà così più conveniente comprare i pannelli europei.
 
Quella tra Europa e Cina, in materia di pannelli solari, è una disputa a livello commerciale senza precedenti. I produttori orientali con il dumping controllano il mercato europeo dei pannelli solari in forza ad una capacità produttiva pari a ben due volte quella mondiale, e pari a ben 30 volte quella corrispondente alla domanda interna. 
 
In sostanza la Commissione europea ha dato piena ragione ai produttori europei di pannelli solari, con i dazi dei prodotti provenienti dalla Cina che scatteranno provvisoriamente dal prossimo 5 giugno del 2013. La data è emblematica in quanto proprio il 5 giugno prossimo scadono i termini di un'indagine che da parte dell'Ue, a seguito dell'apertura di un procedimento, è durata ben otto mesi. 
 
I dazi applicati provvisoriamente potranno poi entrare a regime non prima, si stima, del prossimo dicembre del 2013, quando saranno completate le consultazioni con i 27 Paesi membri. Solo allora il Consiglio Ue potrà riunirsi per votare la soluzione alla guerra commerciale Europa-Cina sui pannelli solari.
 
Il dumping nello specifico è una procedura che consiste nel vendere un servizio,un prodotto in un mercato estero (di riferimento al prodotto) con un prezzo minore rispetto a quello con cui si è venduto e si vende nel mercato di origine.
 
Questo è il caso della Cina e dell’Europa nella battaglia contro i dazi per i pannelli solari che si sta rivelando una disputa, come detto prima, senza precedenti, o almeno in  questo caso specifico della produzione energetica.
 
Uno di lati positivi di questa vicenda potrebbe essere quello di una spinta competitiva che il mercato europeo riceve nel tentativo di superare la Cina ma il mercato e soprattutto l’industria cinese è sempre stata un passo avanti negli ultimi anni riuscendo a trovare la giusta strategia di inserimento in un mercato vasto e antico come quello europeo. 
SuperMoney
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