01/01/2013 - 01:00

Fotovoltaico: il bivacco ad energia solare

È stato installato in quota, nei giorni scorsi, il nuovo Bivacco Giusto Gervasutti, il primo rifugio alpino "di ultima generazione", frutto di una sintesi estrema di comfort, sicurezza e rispetto dell'ambiente. Il bivacco sorge sul ghiacciaio del Freboudze, a un'altezza di 2835 metri, di fronte alla spettacolare parete Est delle Grandes Jorasses in Valle d'Aosta, nel massiccio del Monte Bianco.
Commissionato dal CAI Torino, il nuovo Gervasutti è una struttura innovativa realizzata in materiale composito (sandwich di vetroresina e pvc ad alta densità) con una scocca modulare di trenta metri quadri. Frutto di sofisticate conoscenze nautiche e aeronautiche, il bivacco è stato costruito per resistere alle condizioni, particolarmente difficili, dell'alta montagna. Il progetto è estremamente innovativo sia a livello strutturale (i vari pezzi che lo compongono sono stati realizzati a valle per poi essere elitrasportati fino sulla parete), sia a livello energetico, in quanto è alimentato da un impianto fotovoltaico in grado di renderlo autosufficiente tutto l'anno. Per la progettazione e realizzazione è stata coinvolta l'azienda EDF ENR Solare, joint venture italiana del gruppo EDF specializzata in impianti fotovoltaici su tetto e altre strutture, che ha supportato il CAI con un'attività di consulenza e sponsorizzato la posa del bivacco.

L'impianto installato ha una potenza di 2,4 kWp e i 24 moduli che lo compongono sono formati da celle fotovoltaiche annegate in un polimero speciale che ne consente la massima flessibilità. L'energia prodotta sarà utilizzata per alimentare l'impianto di illuminazione e le prese elettriche, nonché la piastra da cucina e il computer di bordo previsti per gli alpinisti ospiti del nuovo Gervasutti. Il consumo fisso giornaliero (escluso l'autoconsumo batteria) è previsto in circa c.a. 800 Wh.

Un ulteriore elemento innovativo è dato dal parco batterie. Usate per la prima volta per un impianto in isola e realizzate in sodio e nichel, sono completamente riciclabili e ad alta sicurezza. Ogni batteria (protetta da un cappotto esterno in silice microporosa, completamente riciclabile e a zero emissioni di CO2) è equipaggiata con un software per il controllo e il monitoraggio attraverso una scansione all'ora. Anche i pannelli sono tutti indipendenti e ciascuno ha un suo regolatore, in modo tale da non bloccare il funzionamento dell'intero impianto se un singolo pannello fosse limitato dall'ombra o dalla neve.
Tommaso Tautonico
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